Aveva annunciato che si sarebbe dimesso da deputato regionale se eletto sindaco di Messina. Ma ancora non l’ha fatto. Cateno De Luca non rinuncia allo scranno di deputato regionale, e quindi all’indennità, sebbene sia stato eletto lo scorso 24 giugno sindaco di Messina. Percepisce, quindi, la doppia indennità di carica: parliamo di oltre 15mila euro al mese lordi.
La legge gli consente di optare entro sei mesi dall’elezione ad amministratore per una delle due poltrone, ms contrariamente ad altri colleghi sindaci sta facendo “melina“. Salvo Pogliese, ad esempio, all’indomani della sua elezione a sindaco di Catania ha subito correttamente rassegnato le proprie dimissioni da europarlamentare, mentre De Luca il grande passo non l’ha ancora compiuto.
Con molta probabilità attenderà il mese di dicembre per formalizzare le sue dimissioni da deputato regionale. Intanto, De Luca continua a percepire la doppia indennità e per uno come lui che si erge a paladino della “morale“, non sembra il suo un atteggiamento corretto. O se volete coerente con quanto affermato in campagna elettorale.
Intanto, rimane in attesa di fare il suo ingresso a Palazzo dei Normammi il primo dei non eletti nel collegio di Messina con la lista Udc: ovvero Danilo Lo Giudice (nella foto a sinistra), sindaco di Santa Teresa di Riva, autentica creatura politica di Cateno De Luca.
Tuttavia, dietro la decisione di De Luca potrebbero esserci delle motivazioni che rientrano nell’ambito della strategia politica.
D.G.
Il sindaco sul suo profilo Fb rende noto di avere rinunciato alla indennità da sindaco di Messina dal 1. agosto. Non dice peró per quale motivo continua ad occupare la poltrona da deputato.