I mille componimenti dell’artista Antonella Bonaffini. Presto sarà dato l’annuncio a soli cinque mesi dalla mostra che a Messina, città che le ha dato i natali, e l’ha vista riempire le sale del Monte di Pietà, Antonella Bonaffini torna a stupire. L’avvocato Barbara Turiaco, che insieme a Daniela Pacelli ed a Marco Grilli segue l’artista, si prepara ad annunciare l’evento attraverso un comunicato stampa alle case editrici.
Ma cosa c’entra la poesia con Antonella Bonaffini e quali sono i nomi delle case editrici che si sono interessate ai suo testi? In pochi sanno che il nome dell’artista messinese figura già in tredici collane poetiche e che la stessa stampa ha focalizzato in passato la sua attenzione sul suo intimo poetare. Poesia intimistica colma di tristezza ed infinita ribellione, avevano titolato i giornali Messinesi, per porre l’attenzione su una forma di poesia che lascia spazio all’espressione, un’emotività sicuramente diversa quella dell’artista Siciliana, in grado di trasudare anima da ogni singola parola “Io sono ciò che il mondo vuole io sia/ un carnevale di variopinte maschere/ un volto manifesto che sorride/ un’anima celata che soffre” ed ancora “son solo quel che vedi/ una miscela di sapori alterni su cui si adagiano i pensieri/ coltivo limpidi cristalli nel mio profondo mare/ cerulee pietre inestimabili che la ricchezza mai potrà comprare/ io sono un fiume in piena/ che una malinconia invincibile e stratega riesce spesso anche a piegare/ io sono un piccolo ruscello che scorre inevitabilmente incerto/ senza trovare un luogo dove andare.
Già in passato lo storico e critico d’arte Federica Pasini, recensendo la pittrice, aveva avvicinato il suo malinconico poetare alla più grande poetessa italiana, Alda Merini, tanto da definirle addirittura “sorelle in lirica” Era stato anche lo stesso storico e critico d’arte Alberto D’Atanasio a pronunciarsi al riguardo, tornando sull’argomento e rimarcando con assoluta convinzione una forma di poetare a suo dire unica ” è soffio, è incanto del verbo che diviene colore, immagine, figura.
E’ qui che poetico appare il suo armonizzare i colori, la sua pennellata a tratti sfuggente, in altri corposa quasi che il pensiero divenuto colore voglia, per mano dell’artista, urlare la sua presenza” Una malinconia a tratti struggenti quella palesata nelle sue numerosissime liriche, perché della Bonaffini è questo quello che arriva ed il parere da tempo sembra essere non solo unanime ma protendere anche verso quest’altra di direzione. L’artista scrive e dipinge con disperazione, esasperando , tanto in pittura quanto in poesia, quel senso di non appartenenza a questo mondo che nel passato, aveva dato lustro ai talenti più meritevoli.
“Insieme al dott. Grilli ed alla dottoressa Pacelli anche io ho accolto con straordinario entusiasmo la scelta di Antonella – continua l’avvocato Turiaco – perché ritengo che mettere in gioco a trecentossesanta gradi se stessi, sia una scelta che richiede coraggio ma sappiamo tutti che ad Antonella Bonaffini il coraggio non manca di certo”. Quanto anticipato dall’avvocato Turiaco, si preannuncia pertanto essere l’ennesimo colpo di coda a cui l’artista Messinese ci ha abituato e che non abbiamo assolutamente dubbi, anche nel campo della lirica, assicurerà alla città di Messina il meritato posto d’onore”.