Clan off pesenta Intra a Medea

Maria Antonella Saia

Clan off pesenta Intra a Medea

venerdì 26 Maggio 2017 - 20:26

Sabato per la stagione“È tempo di teatro”, realizzata dall’associazione culturale “Clan degli Attori”, di Giovanni Maria Currò e Mauro Failla, andrà in scena, al Clan Off Teatro, in  un doppio appuntamento, alle ore 18.30 e alle 21. 30,  lo spettacolo presentato da Arkadina Teatro, “Intra a Medea”.
La piéce,  scritta da Germano Marano e Daiana Tripodi, e diretto e interpretato dalla stessa autrice, racconta una  storia al femminile, un viaggio, a partire dalla Medea di Euripide, interpretato nella lingua originaria dell’attrice e regista,  ossia il calabrese, alla scoperta dell’io più profondo dell’essere donna e dell’essere madre.
Parlando del suo spettacolo l’autrice afferma «Il lavoro su “Intra a ‘ Medea” nasce dall’esigenza di esplorare i temi forti del mito di Medea, sempre eterni, ricercandoli nel linguaggio più sentito e vicino a me, quello con cui ho più familiarità. Mi è stato chiesto: “perché devo venire a vedere questa Medea? Cos’ha di diverso da tutte le altre Medee ?…” Ovviamente non so dare una risposta precisa a questa domanda… Quello che so è che questa è la “mia Medea”. Il tema principale è quello dell’orgoglio, l’orgoglio femminile, che quando si innesca è come una bomba, una bomba che fa poi esplodere diversi altri sentimenti. La rabbia, che non trova pace in un corpo femminile ferito nell’orgoglio.
Il dolore troppo grande, troppo pesante da poter essere sopportato. La voce di questa Medea è un esplosione di tutti questi sentimenti, che non si rassegnano in un corpo ferito dall’orgoglio. Prendendo spunto dai testi di Euripide, Heiner Müller, Christa Wolf, ho riscritto con mie parole la storia di questa donna, donna che diventa Mito, donna che è soprattutto una Donna, uguale, e diversa, a tutte le altre donne».
Le musiche che impreziosiscono lo spettacolo sono dei “Mattanza”, gruppo calabrese che si caratterizza per essere crocevia di suoni e liriche che attingono alla tradizione popolare calabrese.  con tutta la potenza della saggezza antica, ma con la freschezza di una nuova concezione musicale.
Un spettacolo da non perdere, dunque, perché si caratterizza per essere la “madre” di tutte le storie.
Domenica si replica alle ore 18.30.