Da quella mancata sfiducia, la politica cittadina si caratterizza per una dialettica caotica e disordinata a cui fa seguito un immobilismo drammatico che relega Messina nella palude. La polemica sul ruolo marginale di Accorinti d’innanzi a Bianco nel G7, l’eclatante “Peace, no war” urlato in mondovisione al presidente degli U.S.A. Trump, la partecipazione del sindaco, dell’assessore Ialacqua e di alcuni consiglieri al corteo di protesta di Giardini, quindi il tentato sabotaggio del C7 e il cronico assenteismo in aula dei consiglieri che sta prolungato l’emergenza rifiuti in città e lo stato di precarietà dei dipendenti di “MessinAmbiente”: una vera e propria escalation di episodi che poco hanno a che fare con gli interessi dei cittadini ma hanno solo contribuito ad accrescere un clima carico di tensioni.
Sulle preoccupanti condizioni in cui versa la città è intervenuto il segretario generale della Cgil, Giovanni Mastroeni che ha richiamato Consiglio e Giunta ad una presa di responsabilità, specie sulla delicata questione dell’affidamento del servizio rifiuti alla nuova società “Messina servizi bene comune”. : “Se entro il 30 giugno non vi sarà tale affidamento vista la scadenza della proroga a Messinambiente, i 600 dipendenti circa del servizio rifiuti e la città peraltro in prossimità dell’inizio dell’estate vivranno un’emergenza occupazionale e igienico-sanitaria senza precedenti. L’ingiustificata e grave assenza della maggioranza dei consiglieri comunali, per ben cinque volte, che ha fatto saltare le sedute del civico consesso rappresenta il clima di paralisi amministrativa che rischia di bloccare la città. Tale gravissima situazione va immediatamente sbloccata evitando che la legittima esasperazione dei lavoratori possa sfociare in forme di lotta più esasperate”.
Per il leader del sindacato il voto negativo sulla sfiducia espresso in marzo va democraticamente rispettato, l’Amministrazione ha il diritto dovere di portare a termine il mandato così come il Consiglio di vigilare sul suo operato. In questo contesto però la Cigl continuerà ad incalzare Palazzo Zanca sulle questioni più annose come l’approvazione del Bilancio, la riorganizzazione delle società partecipate come Atm e soprattutto Amam con l’assunzione definitiva dei lavoratori ex Cea: “Non più rinviabile l’avvio di una fase di concertazione e progettualità che metta attorno allo stesso tavolo le istituzioni, le forze parlamentari nazionali e regionali, le organizzazioni sindacali, datoriali e professionali, l’Università e tutte le realtà presenti nella nostra città che possa costruire ipotesi future di crescita del nostro territorio”. “Siamo alla viglia – conclude Mastroeni – di una lunghissima fase elettorale dove saranno rinnovati il parlamento siciliano, il parlamento nazionale e il governo della città di Messina. La Cgil, nel ribadire la propria autonomia dai partiti, è fortemente interessata all’avvio della fase prima indicata affinché i contenuti e i programmi possano essere centrali nelle prossime scadenze elettorali, affinché il dibattito si concentri sugli interessi e i bisogni reali dei cittadini e non su equilibri e spartizioni di potere. La Cgil unitamente alla Cisl e alla Uil nel tempo ha sviluppato e svilupperà in futuro il proprio ruolo di presenza, di denuncia e di pressione sulle istituzioni in rappresentanza degli interessi del mondo del lavoro, dei pensionati e dei giovani”.
Cgil, Mastroeni: "Il clima politico teso non fa gli interessi dei cittadini"
martedì 30 Maggio 2017 - 12:25