Da un lato la tragedia dei beni comuni, dall’altra il diritto violato dei lavoratori di svolgere le proprie funzioni in luoghi sicuri. Il segretario della Cisl Messina, Tonino Genovese, riaccende i riflettori sui disagi che accompagnano i dipendenti e l’utenza dell’Ispettorato del Lavoro, costretti ad operare in locali con evidenti criticità: dal distacco di intonaci alla formazione di muffe in diversi ambienti, compresi i vani scale, fino alle infiltrazioni d’acqua che hanno causato il rigonfiamento dei pavimenti.
Il massimo esponente del sindacato rimprovera la lunghezza dei tempi trascorsi nella vana attesa di un intervento risolutore, malgrado la nota disponibilità di edifici di proprietà dello Stato inutilizzati: uno spreco che potrebbe divenire risorsa, garantendo una sede idonea al trasferimento: “Ci sono in città locali sfitti che sono di proprietà delle Pubbliche Amministrazioni e che rimangono vuoti mentre altri Enti sempre pubblici pagano migliaia di euro l’anno per stabili non in condizioni accettabili – ammonisce Genovese che ricorda come “l’Ispettorato del Lavoro da tempo chiede il trasferimento nei locali che l’Inps di Messina ha in via Argentieri e che sono rimasti vuoti dopo l’accorpamento con l’Inpdap e la riorganizzazione degli uffici. Del resto anche il direttore provinciale dell’Inps ha evidenziato come la destinazione dell’immobile all’Ispettorato Territoriale del Lavoro potrebbe costituire un’allocazione idonea nell’ottica dell’integrazione dei servizi ispettivi”.
A questo si aggiunge il fenomeno dei fitti passivi di molti enti pubblici che hanno locali vuoti che non producono reddito, una situazione a cui fa da contraltare il caso della Direzione Territoriale del Lavoro, dove si pagano canoni di locazione elevati, con aggravio di costi per le casse pubbliche sempre più ingiustificato. Il segretario generale della Cisl a riguardo cita l’esempio del Palazzo di Giustizia: “Se ne parla da anni ma ancora non si è arrivati a una soluzione definitiva, anzi il rischio è quello di perdere persino i finanziamenti previsti. Intanto si continuano a pagare affitti per diversi uffici dislocati in tante parti della città”.
Paologiorgio Vinci