Sì al Parco dei Peloritani, senza se e senza ma. Così, Labormetro, con il suo Coordinatore attività, Michele Bisignano, simpatizza con il pieno sostegno alla istituzione del Parco dei Peloritani, promossa con coraggio e tenacia da tempo ed ora accolta favorevolmente dalle commissioni legislative di merito dell’Assemblea Regionale Siciliana. Questo atteggiamento positivo appare già in netto contrasto con chi si schiererà politicamente, domani al Comune, contro la ratifica di questo Organo.
Il Parco Naturale dei Nebrodi ed il Parco Fluviale della Valle dell’Alcantara devono essere valorizzati all’interno di un progetto di sviluppo della Città metropolitana di Messina. Gli spazi verdi protetti, negli ultimi tempi, si sono rivelati sempre più dei “sistemi dinamici aperti”, capaci di coinvolgere nei loro piani di espansione non solo l’area territoriale di loro pertinenza ma anche aree esterne che hanno trovato, nei singoli ambiti, nell’Ente Parco un punto di riferimento istituzionale ed operativo.
E’ auspicabile che l’Ars possa approvare tale provvedimento in questa legislatura, così come recentemente proposto con grande sensibilità da diversi deputati regionali messinesi, nonostante certe posizioni retrograde che inseguono, in ultima analisi, indirizzi particolaristici e si attardano su un’ottica datata del nostro patrimonio che ha condotto alla crisi attuale.
Opporsi con motivazioni risibili e strumentali alla istituzione del Parco dei Peloritani o dei Parchi e riserve naturali in genere, significa non avere compreso che la crescita di una realtà territoriale non può risiedere soltanto nelle infrastrutture, ma necessita anche di una visione progettuale in grado di identificare le risorse ambientali e naturali esistenti e renderle motore di uno sviluppo economico sostenibile.
Rilanciamo quindi l’idea di una “Provincia dei parchi”, già parte della vision strategica nel Piano Territoriale di coordinamento, cui l’area dei Peloritani andrebbe a costituire la cerniera tra le ioniche e tirreniche, offrendo una seria possibilità di ripresa ai piccoli comuni dell’entroterra condannati, in caso contrario, ad un inarrestabile declino. Una città metropolitana dei Parchi che sposa in pieno le idee di sviluppo dei territori, contenute nelle linee guida della programmazione dell’Unione Europea, che incoraggiano, attraverso la tutela ambientale, attività come la produzione agroalimentare di qualità, il turismo culturale, l’artigianato tradizionale.
Siamo consapevoli che diversi Enti regionali sono stati utilizzati in passato come camere di compensazione politica e strumenti clientelari. Tutto ciò, non può essere una valida ragione per non creare nuovi parchi; al contrario ci attendiamo che, a partire da questo caso, la politica regionale sia in grado di introdurre un elemento di discontinuità con il passato e crei le condizioni normative per una governance snella ed efficiente ed una gestione manageriale.