Perché dopo essere stato oggetto di sbaraccamento oltre un anno fa, non può rientrare nei finanziamenti di bonifica di Fondo Fucile e Fondo Saccà? Il Rione Taormina è in balia del degrado dove le macerie, simbolo di risanamento all’epoca della demolizione, adesso sono mischiate a cumuli di spazzatura ed erbacce che alimentano il ricettacolo di topi, blatte e zanzare. Ad accorgersene il consigliere della II Circoscrizione, Alessio Bartolone, che rileva ancora come la zona si sia trasformata in discarica a cielo aperto attraverso un lavoro di riqualificazione in pratica eseguito a metà. Dunque laddove doveva esserci la rinascita del territorio, si assiste ad “una scandalosa situazione – osserva Bartolone – derivata da interventi cominciati e mai terminati lasciando l’area in totale abbandono”. Ma il fatto che preoccupa di più il consigliere del II Quartiere è che il Rione Taormina sembra completamente “dimenticato ed escluso” dalle istituzioni perché non appare inserito nel budget di 18 milioni di euro riservato ad altre due zone di Messina sud, per la precisione Fondo Fucile e Fondo Saccà, recuperati all’interno del Piano per le periferie.
Bartolone interroga, innanzitutto, il presidente della sua Municipalità di riferimento, Antonino Zullo, che si possa fare da portavoce con l’Amministrazione comunale su quali siano i motivi di questa discriminazione, quali siano i provvedimenti che la stessa intende prendere e quali i tempi d’azione, vista la criticità della problematica che riguarda la pubblica incolumità, insieme al rispetto delle condizioni igienico-sanitarie. Il proliferare degli insetti di ogni tipo nuoce alla salute e danneggia non solo i residenti e passanti ma anche i bambini utilizzano quel posto per giocarci e le attività commerciali che si affacciano sui detriti del rione.