Grandissime emozioni e tanta commozione hanno caratterizzato l’inaugurazione del gruppo scultoreo dal titolo “L’Universo della Luce, la Pace”, avvenuta domenica scorsa, realizzato da Mariano Pietrini, pittore, scultore e poeta barcellonese recentemente scomparso. L’evento giunge al termine di un’intensa settimana contraddistinta da una serie di iniziative che hanno spaziato dall’arte allo sport.
L’installazione dell’opera, che sorge in una delle grandi aiuole del Teatro Mandanici, all’interno della villa comunale Primo Levi, risale al 2013 ed evoca significati trascendenti “un rapporto continuo con Dio e con la natura”, per dirla con le parole della poetessa Graziella Lo Vano.
All’inaugurazione hanno partecipato il sindaco Roberto Materia, gli assessori comunali Ilenia Torre, Giusi Italiano, Angelo Paride Pino, Gianluca Sidoti e i familiari dell’artista.
“E’ un giorno importante per tutta la città. Anche se fisicamente non è più tra noi, le sue opere parlano per lui – ha affermato il primo cittadino ricordando Mariano Pietrini -. Gli siamo tutti riconoscenti: per la sua maestria, il suo talento e il suo desiderio di immaginare, attraverso l’arte, un mondo migliore”.
L’aiuola che circonda il gruppo di sculture è stata simbolicamente “adottata” dall’Associazione artistica culturale “A Rocca”, EProjectConsult e dal Parco Museo Jalari.
Il taglio del nastro è stato preceduto da alcuni passaggi altrettanto significativi; la cerimonia si è aperta con un momento musicale, in cui il cantastorie Nino Pracanica ha declamato alcune poesie di Pietrini, a seguire la benedizione della scultura da parte di don Vincenzo Puccio della parrocchia di Santa Venera. Infine, la scopertura del pannello esplicativo dell’opera, un gesto simbolico compiuto da Gisella Chiofalo, moglie del compianto artista.
Al termine della cerimonia si è svolta la premiazione del Memorial di calcio organizzato allo stadio Barone-D’Alcontres per ricordare i brillanti trascorsi calcistici di Pietrini, bandiera dell’Igea Virtus e della Pro Barcellona. Il torneo, riservato alla categoria pulcini, si è concluso con la vittoria della New Eagles 2000 di Galati Mamertino, che ha battuto in finale la Promosport di Barcellona Pozzo di Gotto. Al terzo posto l’Orsa, altra storica formazione del Longano, e al quarto la Folgore Milazzo. A consegnare i trofei e le medaglie ricordo sono stati, tra gli altri, Santino Buglisi, del Comitato regionale Figc, Nino Grasso, presidente dell’Igea Virtus, e Matteo Milioti, vicepresidente dell’Ordine dei Dottori commercialisti ed Esperti contabili di Barcellona.
“Un artista originale, che ha studiato tutta l’arte del ‘900 per poi creare un suo stile, lo stile Jalari: una fusione di forme diverse rivisitate in modo personale”, così lo ha ricordato Andrea Italiano, critico d’arte e membro del direttivo della Pro Loco “A. Manganaro”.
Grande affluenza di pubblico hanno fatto registrare le mostre allestite al Parco Museo Jalari, al Villino Liberty, presso la Galleria PROgetto CITTÀ e la Galleria d’arte dell’ex Pescheria. Molto partecipato il convegno di sabato scorso dal titolo “Mariano Pietrini e l’arte contemporanea nello sviluppo culturale del Territorio”, che ha visto intervenire nella sala congressi dei Giardini Oasi importanti relatori, tra cui il presidente della Fondazione “Fiumara d’Arte”, Antonio Presti. Bilancio ampiamente positivo, infine, anche per l’estemporanea artistica degli allievi dell’Accademia di Belle Arti “Leonardo Da Vinci” di Ficarra (Me), che si è svolta nell’Auditorium del Parco urbano “Maggiore La Rosa”, e per il laboratorio creativo, che ha coinvolto gli alunni della scuola media “Ugo Foscolo” di Sant’Antonino.
Con questi eventi la città di Barcellona Pozzo di Gotto ha voluto rendere un ultimo omaggio ad un uomo, Mariano Pietrini, che ha fatto dell’arte la sua ragione di vita, amandola e respirandola in tutte le sue molteplici trasformazioni e sfumature. Un uomo, che ha saputo far amare ciò che di più arido esiste in natura, la pietra, che attraverso le sue mani prendeva vita, diventando ciò che era scritto nel suo destino, che si trattasse di una semplice scultura o che si prestasse a dare vita ad un sogno quale è il Parco Museo Jalari. Adesso che lui è andato ad abitare in quell’universo di luce così tante volte declamato nelle sue opere letterarie ed artistiche, il Parco Museo Jalari e tutte le sue opere, sparse per il mondo, diventano baluardo incontrastato delle sue convinzioni. Tutti i sogni, piccoli o grandi che siano, possono realizzarsi; basta crederci!