E’ un simbolo del fallimento della politica e motivo di rassegnazione per i residenti. Si fa riferimento al Parco urbano Camaro S. Antonio in cui gli interventi di realizzazione sono partiti ma poi hanno anche subito degli intoppi che hanno portato al loro stop. Morale della favola si sono fermati da un triennio
A rispolverare l’annosa problematica sono i consiglieri comunale Libero Gioveni (Consiglio Comunale) e della Terza Circoscrizione Alessandro Cacciotto, che mettono in luce l’ennesima triste pagina del mancato Risanamento cittadino. I due esponenti politici si rivolgono al Commissario Straordinario dell’Iacp, Venerando Lo Conti che la stazione appaltante del progetto e per conoscenza al Sindaco di Messina Renato Accorinti e all’Assessore al Risanamento, Sebastiano Pino.
Chiedono, tramite il Rup e il direttore dei lavori del progetto, i motivi che ancora ostacolano la definitiva ripresa dei lavori del parco urbano di Camaro S. Antonio; se sia stata completata la perizia per il completamento dell’opera e a quanto ammonta la somma necessaria per l’ultimazione dei lavori; come e a chi si intende affidare le restanti operazioni di completamento; quanto tempo ancora i residenti di Camaro S. Paolo dovranno attendere prima di poter finalmente godere di un’opera che determinerà certamente un importante riscatto sociale nella zona.
“Ricordiamo ancora come fosse ieri la mattina del 20 novembre 2003 – dicono i consiglieri – , giorno in cui per la prima volta, per la gioia di centinaia di residenti del luogo, fecero ingresso in contrada Sant’Antonio le ruspe che iniziarono a demolire le circa 50 baracche che per decenni fecero “bella mostra” nell’area situata proprio sotto la chiesa parrocchiale di Camaro San Paolo e inserita nell’ambito “C” del Risanamento.
“E’ superfluo ricordare le tante vicissitudini che hanno caratterizzato la storia di questo cantiere sin appunto dalle sue origini (quasi 14 anni fa!!), per poi proseguire con altre interruzioni dovuti ad espropri, al prelievo e allo smaltimento dell’amianto, ai ricorsi al TAR e al CGA e, in ultimo, al contenzioso che codesto Istituto ha avuto con l’impresa aggiudicatrice e quella subappaltatrice che di fatto, da 3 lunghi anni, ha determinato l’ultima e decisiva (e speriamo non definitiva) interruzione dei lavori.”
“Così come ci sembra fin troppo evidente descrivere la rassegnazione, scoramento e indignazione che predominano in tutta la popolazione di Camaro S. Paolo e, in particolare, fra i residenti delle palazzine limitrofe all’area nonché fra i frequentatori della vicina parrocchia, la quale avrebbe potuto già sfruttare benissimo da 3 anni questo prezioso spazio per le diverse e partecipatissime attività oratoriali, visto che la consegna dell’opera era prevista addirittura per il mese di giugno 2014!
“Eppure non mancherebbe molto adesso al completamento di questo autentico “gioiello di architettura”, per cui rappresenterebbe davvero una beffa per i residenti della zona non giungere per poco al “fotofinish” di un’opera che certamente rappresenterà un ‘fiore all’occhiello’ non soltanto per la vallata di Camaro, ma anche per l’intera città!”
“Ad oggi, non sono stati ancora del tutto completati l’anfiteatro, la strada interna, i parcheggi, così come non è stata ancora rifinita la piazza e allocati gli arredi; non è ancora dato sapersi, inoltre (ma di questo ci si preoccuperà ormai all’auspicabile ripresa dei lavori) se l’impianto di videosorveglianza (composto da ben 5 telecamere) sarà attivato con la centrale operativa della Polizia Municipale che non sembra abbia ancora dato la propria disponibilità; rimarchiamo la necessità che questo possa avvenire in tempi brevi al fine di preservare la struttura da atti di vandalismo, non certamente nuovi, purtroppo, nella zona. Non si può, quindi, che esprimere viva preoccupazione oltre che per il prolungato fermo dei lavori, anche per questo lungo e imbarazzante “silenzio” da parte di codesto Ente che riteniamo abbia almeno il dovere di informare la cittadinanza su a che punto sia giunto adesso l’iter tecnico-amministrativo che dovrebbe portare alla riapertura del cantiere!”