L’attesa è finita. Sabato 17, sarà presentata in conferenza stampa la nuova sede, finalmente completa, del Museo interdisciplinare regionale di Messina (MuMe), la cui struttura, attesa da decenni era fra le priorità della ricostruzione di Messina dopo il terremoto del 1908.
L’opera, iniziata nel 1984 e consegnata nel 1995, non risultava idonea alla tipologia delle collezioni e i fondi insufficienti per l’allestimento in rapporto alle superfici di oltre 4.700 metri quadri. Negli ultimi anni, sotto la direzione di Caterina Di Giacomo, il processo di riorganizzazione degli spazi in allestimento è stato accelerato grazie anche ai finanziamenti dell’Unione Europea e agli impegni della Regione.
Adesso il museo racconterà la sua storia a partire dal III sec. a.C fino alle soglie del XX. Fra i capolavori in mostra si potranno ammirare due Caravaggio (“Resurrezione di Lazzaro” e “Adorazione dei Pastori”) e le opere di Antonello da Messina (“Polittico di San Gregorio” e la tavoletta bifronte acquistata nel 2006 da Christie’s con un “Ecce Homo” e una “Madonna con Bambino e francescano”, di recente esposta a Taormina in occasione del G7).
Lo scorso dicembre sono stati aperti al pubblico (e resi fruibili) il settore archeologico e l’ala nord del MuMe, con la grande produzione manierista, i due Caravaggio, la raccolta dei caravaggeschi. Il 17 giugno si consegna l’intero percorso medievale moderno, dall’iscrizione arabo-normanna, attraverso i secoli successivi, fino a qualche anno prima della catastrofe, con un’opera del 1904.
Il Museo interdisciplinare regionale si inserisce in un Parco museale che per dimensioni e superfici espositive e operative si configura come uno dei più grandi del Meridione. Si estende, complessivamente, su oltre 17 mila metri quadri, nell’area dell’ex monastero di S. Salvatore dei Greci, attorno al quale è stato concepito e progettato negli anni Ottanta.
Gli spazi del Parco sono così ripartiti: Museo interdisciplinare 4700 mq di superficie su due livelli; Filanda Mellinghoff 1.100 mq; area a verde esterna 5.300 mq; seminterrato 3.000 mq: ospita la biblioteca, gli archivi, il caveau e i depositi.
La Città dello Stretto sta, dunque, per riappropriarsi di uno dei suoi più grandi spazi espositivi, per vivere l’arte a 360°.