Questa volta, raggiunge il voto ma non supera il passaggio a livello dell’approvazione. Il Consiglio comunale, dopo ben sette sedute in cui si doveva vagliare la funzionalità e le garanzie del contratto di servizio alla nuova società di rifiuti, ha espresso la sua bocciatura. Su 28 presenti, l’Aula si è praticamente spaccata in due dove i 7 contrari e ben 10 astenuti hanno battuto di gran lunga gli 11 favorevoli. Immancabili i delegati dello Staff Accorinti Guido Signorino e Daniele Ialacqua e il mediatore/ Segretario Generale, Antonio le Donne.
“Questo è un Consiglio Comunale che ha votato contro se stesso già in un primo step – esordisce col senno di poi l’assessore all’Ambiente Ialacqua –. Questa delibera dava seguito a due delibere votate dal Civico Consesso: la prima del 29 giugno 2016 che ratificava il Piano Aro con 18 consensi che parlava della necessità di costituire una società in house (la Regione e i Revisori avevano fornito pure parere positivo), poi c’è stato il secondo atto votato il 13 febbraio 2017 con 15 voti a favore. Oggi, i componenti della stessa assemblea bocciano anche loro stessi pensando forse di dichiararsi contro l’Amministrazione ma stanno votando contro il Consiglio comunale, contro i lavoratori e la città. Ben sapendo dove la disapprovazione porti, se ne sono infischiati. Così, non avremo entro il 30 giugno l’alternativa utile da prospettare, se non si acquisisce un nuovo iter. Cosa succederà adesso? Non ci sarà nessuno che dal 1° luglio potrà raccogliere la spazzatura per strada in termini di legge. Chi ha votato contro oggi, conosceva perfettamente le conseguenze e dove si andava a sbattere”.
La consigliera Lucy Fenech ha cercato di rispolverare i suoi emendamenti che, secondo lei, avrebbero strutturato meglio il documento. Ma a questo suggerimento o eventuale apertura di dibattito il Capogruppo dei Dr Nino Carreri si è opposto vivamente, chiarendo a Le Donne che la procedura era fuori luogo e che lo stesso Segretario Generale non avrebbe dovuto assentire, nel frangente dell’epoca, con il suo benestare.
“Le alternative si propongono con atti non con affermazioni astiose e lettere ai giornali – incalza l’assessore -. Si sono ancorati a discussioni in questi anni sulla MultiServizi ed avrebbero potuto avanzare delle opportunità diverse, c’era tutto il tempo. Non l’hanno fatto, non le hanno voluto presentare anzi hanno votato atti che si dirigevano verso questa direzione preventivata dalla Giunta. Ora mettono un muro davanti dimostrando una irresponsabilità totale della politica locale”.
– Ma ci sono o no delle chance cuscinetto e secondarie per far proseguire i servizi essenziali di igiene urbana per la collettività?
“Noi abbiamo offerto come proposta iniziale la MultiServizi – ricorda Ialacqua – contro cui hanno alzato le barricate. Successivamente abbiamo trovato e creato questa soluzione della società unicamente per i rifiuti e il Consiglio ci ha additati come fautori di una scelta ideologica. Mentre la scelta ideologica è di chi ha detto ‘diamo spazio al privato’. Chi ha votato a favore le precedenti delibere perché si è assentato o astenuto o addirittura ha rifiutato lo sviluppo economico della società? Questo è il teatrino della politica, l’incoscienza dei partiti.”
– Quale sarà il percorso da studiare in meno di 15 giorni, per poi collocarlo ancora sulla graticola dell’Aula?
“Io non posso rimettere a tavolino nulla di nuovo – risponde arrabbiato Ialacqua -. Proporrò alla Giunta di riproporre questa delibera uguale in modo che i consiglieri si rendano conto di quello che hanno fatto, degli errori commessi. Non individuo altra strada che rivalutare questa delibera per forza. Poi, il Consiglio si sbilancerà magari con un ritrovato buon senso”.
Foto Rocco Papandrea