Bocciatura atto MessinaServizi, Cmdb: Erario chiederà conto

Ricordarsi del passato e di quanto votato in sede di Consiglio comunale. La delibera che dovrebbe attribuire il servizio di nettezza urbana alla MessinaServizi Bene Comune e che ha subìto un vero e proprio boicottaggio non può essere decontestualizzata. A rilevarlo è il Gruppo di Cambiamo Messina dal Basso che prevede gravi ripercussioni anche sulle casse dell’erario, oltre a quelle facilmente immaginabili in termini di igiene ambientale e salute pubblica. “Un aspetto che forse non è stato abbastanza valutato, forse neanche dagli stessi consiglieri – sostiene il Movimento all’interno di Palazzo Zanca -, scaturito da un comportamento schizofrenico cui abbiamo assistito in questi concitati giorni di Aula”.

Il gruppo vicino al Sindaco Accorinti riassume i passaggi burocratici su cui neanche l’assessore Ialacqua si capacitava. “Il Civico Consesso aveva approvato l’atto a giugno 2016 (delibera 39/C del 29.06.2016) l’affidamento del sistema dei rifiuti, in regime di “in house providing”, ad una società a totale partecipazione pubblica, in attuazione del Piano di Intervento dell’Assessorato Regionale, della Città Metropolitana e della Ssr. Successivamente, a febbraio (delibera 16/c del 13.02.2017), il Consiglio aveva costituito una Società che rispondesse ai requisiti da esso stesso imposti, la MessinaServizi Bene Comune S.p.A. Con lo stesso atto, il Consiglio provvedeva a patrimonializzare la Società con 200mila euro (100mila per il 2017 e 100mila per il 2018) attivando in cascata tutta la serie di spese necessarie alla costituzione e al mantenimento di una Società”.

“La delibera precisava che la Società veniva costituita per ottemperare alle richieste della Corte dei Conti – rimarca Cmdb -, in tema di razionalizzazione delle Società Partecipate (e quindi dei loro costi) e con lo scopo inequivocabile, tra gli altri, di raccogliere i rifiuti in ambito urbano, gestire gli impianti, la differenziata e le disinfestazioni. L’iter, avviato un anno fa, si conclude con la bocciatura (senza proposta di emendamenti e alla nona seduta dopo che le precedenti otto sono andate deserte) dell’affidamento del servizio alla società appositamente costituita. Al di là delle bizzarre richieste (ad esempio quelle di privatizzazione fanno oggi ridere dopo quanto deliberato ormai un anno fa), delle incoerenze (di alcuni consiglieri che hanno votato NO dopo i precedenti SI) e degli spericolati piani B (tentare di rianimare una Messinambiente agonizzante dopo anni di liquidazione e con montagne di debiti), ci si chiede allora perché la MessinaServizi Bene Comune sia stata costituita”.

Chi ne pagherà le spese? Come si giustificheranno ai contribuenti e all’erario? Qualcuno dei consiglieri metterà la mano in tasca personalmente? Chi pagherà il maggior costo che graverà su Ato e Messinambiente che non potranno alleggerirsi del costo del personale durante la loro fase di liquidazione? E se alcuni consiglieri paventano la bancarotta fraudolenta (nonostante i pareri formali degli esperti e dei revisori e l’esempio identico di quanto appena fatto a Taormina), perché nessuno teme che l’erario possa chiedere conto di quanto inutilmente speso fino ad oggi?”

Redazione1

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