I numeri dell’Atm non convincono Reset, così l’associazione mette nero su bianco tutto: “Dopo aver chiesto, a partire dal 2015 ed insieme a 16 tra associazioni, movimenti e partiti politici, un incontro con i vertici Atm, con quelli dell’Amministrazione e aver richiesto invano un Consiglio Comunale aperto sul tema, negato inspiegabilmente dalla Presidente Barrile, oggi proviamo a sintetizzare ed aggiornare quel lavoro prezioso. Prezioso non perché redatto da noi, e quindi di parte, ma al contrario poiché frutto dei numeri ufficiali prodotti in documenti ufficiali da Amministrazione ed Atm.
Le tabelle allegate dimostrano come dal 2014 al 2016 Atm non solo non sia migliorata secondo le previsioni e le entusiastiche dichiarazioni del duo “Foti-Cacciola” (si prevedevano economie nei primi 3 anni per quasi 2,5 milioni di euro – vedi tabella 1b) ma al contrario l’azienda, nonostante abbia perduto 50 unità, sia invece costata ai Messinesi oltre 12 milioni di euro in più rispetto alle previsioni.
Il tutto lasciando invariato il debito di oltre 50 milioni, inserito nel monte debitorio totale del Comune ed accumulato da Atm negli anni.
Non si tratta, quindi, solo di chiarire come Atm e chi l’ha amministrata hanno fallito mettendo seriamente a rischio il lavoro degli otre 500 dipendenti ma si tratta di chiarie come questo fallimento si ripercuota fortemente sul Piano di Riequilibrio decretandone la fine.
Anche se un vero inizio tale Piano non lo ha mai avuto visto che non è mai stato approvato.
Con questo intervento, quindi, vorremmo provare a ridare dignità e valore ai fatti in luogo degli annunci, vorremmo ridare senso al dibattito riportandolo su dati concreti sostenuti da conoscenza in luogo di sensazioni e valutazioni orfane di competenza specifica e troppo spesso considerate di altrettanto valore (spesso di valore anche superiore) rispetto a chi si ostina a studiare fatti e numeri.
Ci piacerebbe che si aprisse un dibattito sereno sui numeri che abbiamo raccolto ribadendo come gli stessi siano stati estrapolati dai bilanci ufficiali di Atm e dall’ultima versione del Piano di riequilibrio, datata febbraio 2015, e relativa proprio al contributo che Atm avrebbe dovuto dare per ridurre il monte debitorio totale del Comune di Messina.
Ci piacerebbe che la Città in tutte le sue componenti riprendesse a ragionare sul merito delle questioni abbandonando definitivamente velleitarie storielle che sono costate alla città oltre 4 anni di immobilismo ed un aggravio devastante delle condizione socio economiche cittadine.
Lo diciamo ormai da 6 anni, ma se la Politica non è accompagnata da competenza specifica e se una comunità non valorizza i più bravi è inevitabile che la quella comunità affondi…dal basso”.
Reset: "I numeri certificano il fallimento dell'Atm"
redme |
mercoledì 14 Giugno 2017 - 08:03