Ci sono anche un minore paraplegico e un uomo affetto da sclerosi multipla tra le centinaia di vittime dell’emergenza abitativa nella città di Messina. Ieri mattina, molti nuclei familiari (la delegazione più consistente delle “case fantasma” di Zafferia) e singoli soggetti si sono incatenati all’interno di Palazzo Zanca tra l’androne principale e l’anticamera della stanze di Sindaco e vicesindaco, sostenuti da Fronte Popolare Autorganizzato – SI Cobas Messina. Questa mattina, “malgrado la volontà politica manifestata dall’assessore al ramo, Sebastiano Pino a detta dalla stessa Coordinatrice del sindacato, Valentina Roberto, è scattata la prima denuncia alla Procura della Repubblica da parte del signor Pasquale Caravella, malato di sclerosi, nei confronti del Comune mentre, oggi pomeriggio, sono in preparazione altre denunce al quadrato rivolte all’Amministrazione municipale e all’Istituto Autonomo Case Popolari. Da un lato Caravella deve sobbarcarsi una patologia neuro – degenerativa, sotto il regime di sfratto da un anno con morosità incolpevole verso un privato, dall’altro la situazione più sconcertante viene vissuta sulla pelle di 214 famiglie di Zafferia che hanno reclamato ieri e reclamano il diritto alla casa ancora oggi, innescando un meccanismo che, molto probabilmente, non si fermerà se gli enti competenti non interverranno. A risiedere in questa zona di Zafferia anche il dolcissimo Cristian Barbuscia, 16enne paraplegico, a cui è stato diagnosticato una malattia respiratoria dovuta all’umidità, certificata anche in altri residenti. L’aspetto che inquieta di più è la “fredda razionalità” della direttrice dello Iacp, Maria Grazia Giacobbe che non vuole autorizzare l’utilizzo di una decina di botteghe murate e centralissime a Messina per sopperire ai disagi di questi esseri umani.
“L’emergenza abitativa corre e non aspetta – afferma la sindacalista Roberto -. Nel vasto complesso di Zafferia, dove si è formato anche il Comitato degli Abitanti Autorganizzati omonimo, gli alloggi poggiano letteralmente sulla falda acquifera e devono sopportare l’infiltrazione dell’acqua negli scantinati e respiratori nell’ambito delle loro mura. Nei tre lotti realizzati, l’ultimo lotto giallo, più recente, ha tre palazzine L – M – N, consegnate nel 2007 e non ha potuto sostenere la costruzione di una quarta palazzina perché ricade nella falda acquifera. Per capire come deviarla, è stato stipulato un protocollo d’intesa tra Genio Civile, Iacp e Università di Messina per mettere in sicurezza le fondamenta che in questo momento risultano piene d’acqua. Abbiamo chiesto allo Iacp cosa si programma di fare ma la dottoressa Giacobbe non ha intenzione di cedere le botteghe perché ha motivo di lucro. Tra poco dovrebbe uscire un bando per poter affittare questi locali con canone commerciale che si aggira intorno a 500 euro mentre quello popolare ad un minimo di 54 euro in base al reddito”.
Il Fronte Popolare Organizzato ha incontrato l’assessore Pino per discutere anche dell’assegnazione in deroga al sig. Caravella per cui è stato ricavato solo un sottoscala Iacp sul viale Giostra.
“Riconosco la volontà politica di Pino – insiste la Roberto – che si sta muovendo insieme a noi ma, forse, troppo lentamente. Questo è un caso d’emergenza di parecchie persone mentre il Comune lo affronta come un fatto amministrativo. L’assessore ha scritto la prima lettera allo Iacp la scorsa settimana con un mia azione di sollecito. Ne ha scritto un’altra solo ieri. Insomma, voltando lec spalle anche a chi si era incatenato, si è giocato la fiducia di chi credeva in lui. Ecco perché arriveranno altri esposti in Procura”.
“Dopo mesi di attesa e dialogo con le istituzioni cittadine e con lo Iacp – incalza la responsabile -, spossate dai tempi della burocrazia e dalla necessità di soddisfare bisogni fondamentali, le stesse famiglie hanno deciso di procedere con più gesti che mostrino in modo inequivocabile la loro determinazione. Le famiglie vogliono rimarcare che c’è un vuoto insormontabile tra quelli che sono i tempi delle burocrazie, i bisogni e i diritti delle persone”.
Sfratti e cattive abitazioni colpiscono una certa percentuale di popolazione, accompagnati da una complessiva ignoranza delle istituzioni, rispetto al patrimonio immobiliare disponibile. Gli inviti del Fronte Popolare Autorganizzato sono andati persi al fine di censire le possibili dimore vuote, presenti in città. Qualcosa che determina un circolo vizioso e, di conseguenza, peggiora una situazione ardua.
La manifestazione, prevista il prossimo 30 giugno a Palermo, si incastra perfettamente in questa marasma.