“Come sempre con l’acqua alla gola ed in evidente condizione di difficoltà per colpa della propria approssimazione e testardaggine e per giustificare il fallimento di un percorso assurdo, l’amministrazione agisce nel modo peggiore: facendo leva sulla logica del bisogno e toccando i nervi scoperti dei dipendenti. So per certo che gli assessori parlando con i lavoratori di Messinambiente hanno scaricato sul Consiglio comunale le responsabilità di tutto e le conseguenze persino di ipotetici affidamenti e paventati ‘licenziamenti’. Come se non fosse Accorinti e la sua Giunta ad amministrare la città!”. Così, la Capogruppo di Ap, Daniela Faranda classifica gli sviluppi dell’incontro, svoltosi ieri con i Capigruppo ed i vertici municipali.
“Il tutto nella stessa giornata in cui il sindaco, affiancato dagli assessori, si è presentato in commissione dei Capigruppo chiedendoci proprio sostegno e supporto – prosegue la consigliera – . Alzare il livello di tensione consapevolmente è un atto irresponsabile e pericoloso, sintomatico di una cattiva fede imperdonabile. Dare il via ad una caccia alle streghe e bollare i consiglieri (soprattutto quelli che da subito avevano espresso alla giunta la propria contrarietà alla costituzione di una società in house) come i colpevoli assoluti è di una gravità inaudita. Negli annali, abbiamo presentato proposte e suggerimenti alternativi, molti di noi si sono prodigati nelle proposte di soluzioni alternative, non condividendo la proposta della giunta. Ma non solo ogni suggerimento è rimasto inascoltato, ma l’amministrazione, con la presunzione che da sempre l’ha contraddistinta, non ha pensato ad un piano B. Il che risulta palese anche dal fatto che lo stesso assessore Ialacqua dopo la sconfitta, uscendo dall’aula, ha dichiarato che la delibera verrà riproposta tale e quale (affermazione che merita considerazioni a sè)”.
“Un’Amministrazione senza maggioranza in Aula che pensa di imporre le proprie scelte, certa di spuntarla è quantomeno fantasiosa – aggiunge la Faranda -. E, come se non bastasse, il professor Ginatempo, che tanto evidenza il rischio di danno erariale causato dalle decisioni del consiglio, perché invece non si preoccupa di quello cagionato dalla nomina di vertici già effettuata, senza che neppure si attendesse l’esito del voto d’aula? E mi chiedo inoltre, perché l’amministrazione che, a Messinambiente ha affidato direttamente il servizio, non faccia lo stesso con Messinaservizi? Qual è la discriminante? Insomma, se proprio avesse voluto raggiungere il risultato senza intoppi, perché mai la Giunta ha deciso di far passare dal Consiglio la decisione? Serviva forse qualcuno su cui scaricare la responsabilità di un flop?”.
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