Ripresentare la stessa delibera è da irresponsabili. L’amministrazione comunale intende “impalare” il Consiglio comunale che, difficilmente, approverà il contratto di servizio con la “Messina Servizi” così com’è stato strutturato.
Il Civico consesso chiedeva delle modifiche e la Giunta comunale ha pensato bene di prenderle nemmeno in considerazione, forte dell’appoggio di qualche sindacato che alza consapevolmente il livello della tensione.
Posto che è impensabile il blocco del servizio, così com’è stato paventato da “menti criminali”, nessun lavoratore della Messinambiente perderà il proprio posto. Chi diffonde queste notizie merita d’essere denunciato per “traffico d’influenze” o, peggio ancora per “procurato allarme”.
Il riferimento non può che andare a quei pezzi dell’amministrazione comunale che disegnano scenari catastrofici nel caso in cui non si arrivasse con la delibera alla scadenza del 30 giugno.
Se come sembra il Consiglio esprimerà parere contrario, entrerà in gioco il prefetto che, d’ufficio, assegnerà una nuova proroga, in attesa che la politica trovi un punto d’incontro.
Piuttosto, Palazzo Zanca risponda politicamente e in maniera concreta alle numerose segnalazioni che provengono da ogni parte della città, che segnalano montagne di rifiuti.
Messina da 4 anni vive una continua emergenza rifiuti e l’assessore Daniele Ialacqua, unico vero responsabile di questo disastro continua ad essere incollato alla sua poltrona.