Dopo qualche giorno di assenza sono tornato a leggere qualcosa sulla disastrosa situazione del calcio professionistico messinese. Ho potuto constatare che anche la coscienza di una tifoseria, spesso derisa e vilipesa, comincia ad avere qualche sussulto di orgoglio propedeutico ad un’analisi coerente con le aspetti e di una piazza che non vuole mettere da parte l’ambizione di tornare in categorie più’ consone al proprio blasone. E se un sito di tifosi inserisce nel titolo un eloquente “turandosi il naso” quello che è stato scritto qui ieri mi sembra finalmente un serio contributo nel tentativo di fare un’opportuna chiarezza tra le tante mistificazioni con cui si è’ voluto artatamente profondere confusione su una situazione che era chiarissima già’ la scorsa estate. Chi si è’ voluto cimentare ad ogni costo in un impresa disperata deve sentire il dovere di rispondere alle vostre domande e di trarre per tempo le opportune conseguenze. Personalmente non credo che fino ad oggi siano stati immessi capitali propri per più’ di 150.000 euro mentre di sicuro sono stati accesi altri debiti. Né mi pare che al momento dell’acquisizione siano state messe a disposizione di altri investitori quote societarie in proporzione al contributo economico apportato. Quindi attribuire responsabilità
All’imprenditoria messinese mi sembra di molto fuori luogo. È’ amaro ma ci si deve convincere che certe avventure le può’ affrontare solo chi è’ avvezzo a correrle. Insomma avventurieri si nasce e spesso si torna sul luogo del delitto. Ci vuole, naturalmente, qualche complicità’e nella circostanza se ne sono potute contare più di una. A cominciare dalla magistratura per passare dall’amministrazione comunale alla quale auguro di poter fornire almeno il servizio mensa scolastica senza aver fatto nulla per riscuotere il cospicuo credito vantato nei confronti dell’acr messina. Se Messina merita di assistere inerme a situazioni come quella che ha visto protagonista la mamma di un calciatore poi mandato all’Akragas o allenatori e direttori con la valigetta o, ancora, ragazzi costretti a pagare rette salate per essere ospitati in strutture pubbliche come la foresteria del San Filippo è’ davvero opportuno fare profonde riflessioni proprio partendo da quanto da voi posto all’attenzione generale. Errare è
Umano ma perseverare è
Molto più
Che diabolico
Carabellò: Errare è umano ma perseverare…
sabato 24 Giugno 2017 - 09:21