Onore al Cus Unime, arrivato ad un passo dalla promozione in A2, sfiorata, accarezzata ma mai raggiunta per merito della Pallanuoto Pescara, che forte del fattore campo a proprio favore ha superato con un 11-7 finale i peloritani, e forse sopratutto per “demerito” dei giudici di gara. Tante sono sono state le polemiche che hanno caratterizzato il post gara 3, per molti un match spettacolare, combattuto da entrambe le compagini ma falsato dagli interventi degli arbitri. Il team dello Stretto ha concluso infatti la sfida in soli otto uomini, sette in vasca ed uno in panca, colpito da una raffica di espulsioni che hanno nettamente aumentato il coefficiente di difficoltà dell’impresa per gli uomini guidati dal tecnico Sergio Naccari. Il disappunto di quest’ultimo era emerso già nelle parole pronunciate al termine dell’incontro: “Sono molto dispiaciuto per i ragazzi per il grande lavoro ed i grandi sacrifici che abbiamo fatto per arrivare sin qui. Chiaramente non nascondo la profonda delusione ed amarezza nei confronti del sistema arbitrale e della coppia di oggi nello specifico, che secondo me hanno letteralmente deciso questa finale prendendo decisioni incomprensibili e tutte a nostro sfavore, lasciandoci solamente con il secondo portiere in panchina. Probabilmente Pescara aveva qualcosa in più ed allora non possiamo che fare i complimenti. Bravissimi, comunque, tutti i nostri ragazzi”.
Amaro anche il commento del Presidente del Cus Unime, Nino Micali: “Si è avuta come l’impressione che la coppia arbitrale alla fine si sia rivelata inadeguata per la partita, tanto da lasciare interdetti anche gli addetti ai lavori presenti, quasi a voler avvantaggiare i pescaresi che, comunque, alla fine si sono meritati la vittoria sul campo, rovinando una magnifica giornata di sport sia per la posta in palio dell’incontro che per il pubblico sugli spalti. Viene da pensare, ancora una volta, che Messina meriterebbe un po’ più di rispetto da parte del sistema pallanuoto a livello nazionale e da parte degli addetti ai lavori”.
La delusione immensa per la discussa sconfitta ha indotto il Presidente dei cussini a dar seguito alla sua riflessione con un colorito sfogo espresso attraverso un post su Facebook: “Non intendo fare recriminazioni su come sono andate le cose. Il Pescara ha vinto ed è stato promosso in A2. Qualsiasi cosa io possa affermare servirebbe a ben poco e non cambierebbe la storia di una partita che al di là del risultato poteva essere ricordata come una partita epica da riportare negli annali. Invece NO, ieri la miseria umana tipica dell’italietta odierna ha decretato la rovina di un evento sportivo onorato dal pubblico e dalle due squadre scese in vasca mostrando il meglio che lo sport possa offrire. Non riesco a capire perché rovinare uno spettacolo ed una partita giocata da ambedue le squadre con l’entusiasmo, con la durezza tipica di uno sport dove lo scontro fisico plateale e nascosto è tratto caratterizzante ne è l’essenza. Ieri ad un certo punto della partita inspiegabilmente si è voluto spogliare l’evento di questa essenza. Si sono voluti trasformare dei gladiatori in giocatori messi fuori dal gioco perché chissà quale ordine supremo, imbecillità e miseria umana abbia decretato che la partita non doveva giocarsi più nell’arena”.
La sconfitta finale non cancella la stagione record che ha visto protagonisti assoluti i ragazzi di Naccari. Rabbia e voglia di rivalsa verranno certamente incanalati nell’energia sportiva e nella carica agonistica che accompagneranno il Cus, pronto a dar un nuovo assalto all’A2 sin dal prossimo campionato.