La Fp Cgil scrive all’Asp di Messina e chiede al dirigente generale i motivi per i quali ancora non abbia disposto un’ispezione per la chiusura degli uffici per gravi carenze igienico-sanitarie. Nel frattempo i topi e le blatte la fanno da padroni. E i dipendenti si attrezzano con le trappole (come vedete in questa foto).
“Nonostante le innumerevoli richieste inoltrate dalla Fp Cgil Sicilia e dalla Cgil di Messina volte a denunciare la grave situazione in cui versano gli Uffici dei Beni Culturali a causa della mancanza di pulizia dei locali, a tutt’oggi, nulla è cambiato! Anche il Dirigente dell’Asp di Messina, al quale, abbiamo scritto e richiesto una ispezione fa orecchio da mercante.
Nessun intervento – denuncia il sindacato – Nessuna ispezione per accertare le gravi condizioni igienico-sanitarie in cui sono costretti a operare i dipendenti della Soprintendenza di Messina. La Fp Cgil ha chiesto all’Asp ai sensi del D.Lgs 81/2008 coordinato con il DLgs 106/2009 di verificare le caratteristiche strutturali e igienico-sanitarie dell’ambiente di lavoro dei locali della Soprintendenza.
A rischio la salute dei dipendenti e degli utenti. Nel frattempo i topi e le blatte la fanno da padroni. In attesa di una disinfestazione e di una derattizzazione che non si fa almeno da 4 anni i dipendenti si sono attrezzati di trappole per topi come si vede da foto pubblicata.
Anche l’assessore Vermiglio fa finta di non vedere e comprendere il disagio degrado vissuto dai lavoratori dei Beni culturali. In Soprintendenza i topi ballano sulle scrivanie. Una situazione igienico-sanitaria allarmante.
Tra l’altro , abbiamo segnalato anche la carenza di risorse per assicurare l’attività ordinaria, manca di tutto dalla carta , ai toner. In questo periodo estivo, a causa della mancanza di impianti di condizionamento, molti dipendenti sono costretti ad aprire le finestre – continuano Crocè e Raffa – e la situazione precipita ancora di più a causa dell’inquinamento sonoro e ambientale del viale Boccetta.
La Fp Cgil chiede un intervento sia dei competenti uffici della Asp per una immediata ispezione e dall’assessore ai Beni culturali per il reperimento di risorse immediata per arginare la grave problematica denunciata”.