Il conto alla rovescia è iniziato. Il Taormina film festival sta per arrivare. Dalla settimana prossima, infatti, la kermesse cinematografica più attesa dell’anno, che quest’anno festeggerà il suo 63° compleanno, solcherà nuovamente il palco del Teatro Antico. Il suo nome è da sempre legato a due prestigiosi premi cinematografici italiani: i David di Donatello e i Nastri d’argento. Molti saranno gli eventi che animeranno quest’edizione; dalla proiezione, presso la Casa del Cinema, di tre documentari riguardanti Taormina 55, David a Taormina e Nastri 70 Argento vivo di Antonello Sarno alla Notte Amarcord, presso l’Archivio Storico, dedicata a Franco e Ciccio, due icone del cinema comico durante la quale sarà proiettato il film dal titolo Come inguaiammo il cinema italiano di Daniele Ciprì e Franco Maresco. Il film ripercorre la carriera di due tra i più famosi attori comici utilizzando materiale di repertorio e testimonianze originali, trasformando la pellicola quasi in un vero e proprio racconto cinematografico. La presentazione del libro Set delle meraviglie di Luciano Mirone, che raccoglie retroscena, aneddoti e curiosità dei film capolavoro girati in Sicilia. E poi ancora la Notte Beethoven, nell’incantevole scenario dei Duchi Santo Stefano, diretta da uno dei più grandi direttori d’orchestra del mondo, Zubin Mehta, le proiezioni di Arancia meccanica di Stanley Kubrik (1971), Lezione 21 di Alessandro Baricco e Amata immortale (1995) di Bernard Rose; Notte Horror, presso la Villa Comunale. Al calar del sole con la luna piena, in un’atmosfera gotica, tra una torretta magica e i pini secolari tutt’intorno, saranno proiettati tre film omaggio a Sergio Stivaletti il più importante creatore italiano di effetti speciali di cui saranno presentati due sue regie Maschera di cera e I Tre volti del terrore (2004) e il lavoro fatto con Dario Argento Phenomena. Sergio Stivaletti introdurrà la serata.
Menzione a parte per Francesco Calogero, Fabio Schifilliti e Alfredo lo Piero, protagonisti di Notte siciliana, che rappresentano al meglio la filmografia siciliana. I loro film-docu pluri-premiati ritraggono le contraddizioni di un’isola, culla della cultura Mediterranea, nella sua incantevole bellezza ma anche con i suoi mille problemi. Nella terra del Padrino (2012) di Francesco Calogero, Nell’occhio di un genio (2013) di Fabio Schifilliti, e I figli del set (2015) di Alfredo Lo Piero. I film saranno proiettati alla presenza dei tre registi. Come consuetudine non mancherà il momento musicale in Piazza IX Aprile con Pietro Adragna e la magia della musica di Luis Bacalov de Il Postino di Mickael Radford a cui farà seguito un flash mob tratto da Il Gattopardo di Luchino Visconti, la famosissima scena del Ballo, e infine gli eventi di Casa Cuseni una casa museo, un abile commentatore musicale di film muti. Giovanni Renzo che accompagna al pianoforte le immagini de Il Gabinetto del dottor Calligari di Robert Wiene. Il momento musicale a Casa Cuseni sarà preceduto da Was Shakespeare English? di Alicia Maksimova. Inoltre, all’interno della kermesse sarà reso omaggio a Isabella Ragonese, icona di grande bravura, stile e bellezza, con una retrospettiva dei film che l’hanno resa celebre quali Tutta la vita davanti (2008), diretto da Paolo Virzì, liberamente ispirato al libro Il mondo deve sapere di Michela Murgia; Dieci inverni (2009 )di Valerio Mieli che racconta il prologo di una storia d’amore; Il primo incarico (2010) di Giorgia Cerere, è un film intenso che racconta la storia di Nena, una ragazza del Sud Italia, che deve andare a vivere lontano da casa per il suo primo incarico come maestra; Sole cuore amore (2016) di Daniela Vicari, è la storia di una amicizia tra due giovani donne in una città bella e dura come Roma e il suo immenso interland e infine Il padre d’Italia (2017) di Fabio Mollo e interpretato da Luca Marinelli, Isabella Ragonese e Anna Ferruzzo nel quale si racconta la storia di Paolo, trentenne che conduce una vita solitaria, quasi a volersi nascondere dal mondo. E, infine, a Palazzo dei Congressi non mancherà la carrellata dei lungometraggi Totò e Vicè (2017) di Umberto De Paola e Marco Battaglia; Mario Soffia sulla cenere (2017) di Alberto Castiglione (prima nazionale) i fatti si collocano, tra gli anni ’80 ed oggi, in un paese dell’entroterra di Sicilia; Handy (2017) di Vincenzo Cosentino (prima nazionale) narra la storia di una mano, la destra, che ad un certo punto si stacca dal corpo a cui appartiene per seguire la propria strada, proprio come tanti siciliani osano fare con la propria isola; Sette giorni (2016) di Rolando Colla, è un racconto intenso sull’ipocrisia borghese. Ivan (Bruno Todeschini) e Chiara (Alessia Barela) si incontrano su un’isola siciliana alla prese con i preparativi del matrimonio del fratello di lui Richard (Marc Barbè), con la migliore amica di lei, Francesca (Linda Olsansky); Alamar (2009) di Pedro Gonzales Rubio con Jorge Machado, Roberta Palombini, Natan Machado Palombini è un uomo anziano ed esercita la pesca con metodi antichi nel Banco Chinchorro, un’estesa barriera corallina nei mari del Messico. Un giorno suo figlio Jorge lo raggiunge con il nipotino, Natan, nella sua piccola palafitta. Natan ha cinque anni e vive a Roma con la mamma, Roberta. Prima che il piccolo inizi ad andare a scuola, Jorge vuole fargli conoscere il suo mondo. Giunti a Banco Chinchorro, Natan e Jorge accompagnano ogni giorno il nonno a pescare. Natan scopre una profonda connessione con la natura, imparando a perlustrare l’affascinante mondo che si cela sotto la superficie marina. E poi ancora tanti documentari e i film della Croisette come Rodin di Jacque Doillon, e interpretato da Vincent Lindon, Izia Higelin, Séverine Caneele. Il film, pensato come un documentario sulla vita e l’opera del famoso artista francese, mette in luce non solo la figura di scultore, ma anche quella di uomo con la sua tragica storia d’amore con Camille Claudel e la sua vita ordinaria con la moglie Rose Beuret che di fatto non lascerà mai; Hikari di Naomi Kawase con Masatoshhi Nagase, Noémie Nakai, Ayame Misaki, Al centro della storia, una ragazza interpretata da Ayame Misaki, che fa le audio-descrizioni per i film; Becoming Gary Grant di Mark Kidel, con Judy Balaban, Marlk Glancy, Barbara Jaynes e David Thomson; Oh Lucy! di Atsuko Hirayanagi con Shinobu Terajima. Un’office lady single di 55 anni, a cui viene data una parrucca bionda e la nuova identità, quella appunto di “Lucy” dal suo giovane insegnante di inglese dai metodi poco convenzionali e tanti altri capolavori per una kermesse ricca di intense emozioni.