Ultima creatura del Governo, avviata sotto Renzi e introdotta in via definitiva con Gentiloni, l’Ape Sociale è una “indennità” a carico dello Stato, corrisposta – fino al compimento dell’età pensionabile – a quei lavoratori che si trovano in determinate condizioni di disagio. Intorno alla normativa nelle ultime settimane è sorto un confuso dibattito all’interno dell’opinione pubblica, che in alcuni casi ha prodotto l’effetto negativo di rendere meno comprensibili le modalità di fruizione di questo nuovo servizio. Al fine di orientare ed informare i lavoratori così, la Cisl e il Patronato Inas Cisl hanno tenuto ieri pomeriggio, presso l’Aula Magna il Dipartimento di Scienze Politiche e Giuridiche dell’Università di Messina, un seminario d’approfondimento: “L’Ape sociale non è una pensione ma una indennità pagata dallo stato che serve a raggiungere la pensione di vecchiaia” ha spiegato nel corso dell’incontro la direttrice del Patronato Inas Cisl di Messina, Silvia Brunetto, intervenuta per illustrare i dettagli della modifica legislativa.
AL seminario hanno preso parte anche il segretario generale della Cisl Sicilia, Mimmo Milazzo, il segretario regionale della Cisl Sicilia Sebastiano Cappuccio e il segretario generale della Cisl Messina, Tonino Genovese. Quest’ultimo ha applaudito la modica della Legge Fornero, fortemente auspicata dal sindacato: “Per noi della Cisl si tratta di un primo risultato molto importante, dopo l’accordo di settembre, che dobbiamo valorizzare con i lavoratori e le lavoratrici informandoli su tutte le opportunità. I numeri che abbiamo registrato nella prima settimana a Messina, con 85 domande per l’Ape Sociale e due domande per i lavoratori precoci, testimoniano l’importanza e la vasta platea a cui la normativa si rivolge”.
Il termine ultimo per la presentazione è il 15 luglio per cui coloro che possono vantare i requisiti richiesti entro il 31 dicembre avranno meno di un mese di tempo per la presentazione. Sono tre i soggetti destinatari dei sette punti dell’intesa: pensionati, pensionandi e giovani. L’Ape Sociale risponde all’obiettivo di dare un’opportunità ai disoccupati, mentre per quanto riguarda i pensionati, l’equiparazione della no tax area a quella dei lavoratori dipendenti e l’estensione della quattordicesima sono misure entrate già in vigore dal 1 gennaio 2017 così come il cumulo gratuito dei contributi:“In questi anni – ha detto il segretario regionale Sebastiano Cappuccio – si è fatto uno scempio del sistema pensionistico e lo sforzo del sindacato è stato quello di mettere delle pezze. Ape sociale e l’intervento sui lavoratori precoci sono forme sperimentali che avranno necessità di essere approfonditi dal punto di vista tecnico e politico».
“Questo – ha sottolineato il segretario generale della Cisl Sicilia, Mimmo Milazzo – è l’impianto costruito nel tempo dalla Cisl cui hanno pure aderito Cgil e Uil. Parliamo di oltre 9 miliardi di euro messi in campo dal Governo. Ape sociale, l’Ape aziendale e l’Ape volontaria sono un passaggio per il cambiamento del sistema pensionistico. Siamo, infatti, entrati nel sistema contributivo puro che cambia molto per la pensione, soprattutto per i giovani. E la previdenza complementare è importante per sostenere le pensioni future, un aspetto che bisogna sostenere. Bisogna, però, distinguere tra assistenza e previdenza perché l’Inps non è dello Stato ma dei lavoratori e siamo convinti che la governance dell’Inps debba essere ridisegnata. È un passaggio anche importante per il mondo del lavoro, per il ricambio generazionale”.