Si invita la Giunta Accorinti, ai sensi degli articoli 6 e 16 dello Statuto della neo costituita MessinaServizi spa, a convocare urgentemente una Assemblea straordinaria con all’ordine del giorno la delibera di aumento di capitale sociale di MessinaServizi spa non inferiore a 10 milioni di euro, con contestuale inizio della ricerca di un partner pubblico ai sensi di legge. Così, i consiglieri del Civico Consesso Nino Carreri, Santi Sorrenti, Nino Interdonato, Rita La Paglia, Pippo Santalco, Carlo Cantali, Elvira Amata, Simona Contestabile, Pio Amadeo, Benedetto Vaccarino, Carmelina David e Giovanna Crifò propongono un atto di indirizzo alla squadra accorintiana da valutare non oltre il 15 luglio, limite entro cui sancire l’incremento del capitale sociale che, attualmente, è 100mila euro.
Il gruppo di consiglieri invita a diffondere una manifestazione di interesse pubblico a livello nazionale per individuare un partner tecnico industriale avente la forma di società in house interamente costituita da partner pubblici disposti ad acquisire il 40-45% del capitale sociale, con più versamenti, a cui affidare la conduzione e gestione tecnica amministrativa della MessinaServizi spa, riservandone al Comune il controllo; di dare incarico alla nuova compagine societaria di predisporre un Piano industriale asseverato ai sensi dall’art. 1 c. 609 del D.L. 190/2014 in grado di garantire l’affidamento della concessione del servizio per almeno 15/20 anni; di pubblicare a livello nazionale la manifestazione di interesse e deliberare l’aumento del capitale sociale di MessinaServizi spa entro metà luglio, con emendamento in Giunta del Bilancio Preventivo 2017-2019 e del Documento Unico di Programmazione 2017-2019 e del prossimo 2018-2020; di concludere l’intero iter amministrativo e tecnico entro il 15 ottobre 2017 per rendere effettivo l’avvio alla nuova società integrata al 1° gennaio 2018.
Questo Consiglio comunale si riserva di formulare altri Atti d’indirizzo nei confronti della Giunta comunale che questa dovrà rispettare e su cui la stessa dovrà relazionare sollecitamente in Consiglio per consentire l’esercizio di legge del necessario e doveroso controllo consiliare.
Questa decisione deriva dal fatto che il Consiglio ha già approvato il Piano Aro che individua nella gestione in house la forma giuridica di cui avvalersi per il servizio Rsu e che a tutt’oggi l’Amministrazione non ha predisposto il piano industriale della costituita società, né ha asseverato il piano economico-finanziario della predetta società nella asserita considerazione che per la stessa non sono previsti interventi infrastrutturali;
Inoltre, il Consiglio Comunale non conosce il piano concordatario sulla cui fattibilità e sostenibilità finanziaria il Tribunale fallimentare si deve esprimere mentre la Giunta municipale per MessinAmbiente spa in liquidazione ha avviato le procedure del “concordato preventivo in continuità”. Ritiene poi che per il futuro la garanzia di un servizio efficiente, efficace ed economico, nonché di qualità, da fornire ai cittadini deve passare attraverso una compagine sociale solida in grado di potenziare i servizi, investendo in mezzi, attrezzature mobiliari ed infrastrutturali, assicurare ai dipendenti una attività giornaliera sulla base del rispetto della normativa in materia di sicurezza sul lavoro e sui mezzi con i quali si svolge il servizio, fornendo loro attrezzature moderne e nuovo vestiario consono al lavoro da svolgere.
Il Piano economico-finanziario richiamato dall’Assessore comunale all’Ambiente non possa essere quello del Piano Aro che, invece, è diverso sia funzionalmente che economicamente rispetto a quello che dovrebbe avere la nuova società che per legge deve dimostrare di avere una struttura finanziaria in grado di svolgere in maniera efficiente ed efficace il servizio da eseguire giornalmente;
L’Ente affidatario del servizio è il Comune di Messina, in stato di pre-dissesto da diversi anni, con in corso il non ancora approvato Piano di Riequilibrio, con in più un ulteriore peso finanziario di € 30 milioni da destinare in 5 anni al concordato.
I Consiglieri Comunali coinvolti interpretano la forte volontà della cittadinanza messinese tutta che, pressantemente, chiedono di ottenere un servizio efficiente anche in considerazione del suo costo, ben oltre 40 milioni di euro, che grava interamente sulle loro capacità reddituali e vogliono tutelare il futuro dei lavoratori che nella loro totalità hanno diritto di essere dipendenti di una società sana finanziariamente ed in grado di offrire risposte tali da poter anche incentivare la raccolta differenziata.
Foto Rocco Papandrea