“La Tari è illegale”: lo sostiene il Partito comunista, che punta il dito contro i disservizi legati alla raccolta della spazzatura.
In un comunicato stampa la spiegazione dell’affermazione: “Legge 27 dicembre 2013 n°147. Art. 1 comma 656: La Tari è dovuta nella misura massima del 20% della tariffa, in caso di mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti, ovvero di effettuazione dello stesso in grave violazione della disciplina di riferimento, nonché di interruzione del servizio per motivi sindacali o per imprevedibili impedimenti organizzativi che abbiano determinato una situazione riconosciuta dall’autorità sanitaria di danno o pericolo di danno alle persone o all’ambiente. In questi giorni il Comune sta provvedendo a far recapitare la tassa denominata Tari. Un tributo caro e salato che pone in serie difficoltà leconomia delle famiglie messinesi.
E cosa nota che, a Messina, il servizio raccolta è stato più volte sospeso ed è, per questo e per i disagi che ha creato, balzato agli onori della cronaca. Diverse testate giornalistiche hanno attenzionato il problema. Sui social imperversano documentazioni fotografiche ove si evince lo stato del luoghi. Persino l’Amministrazione comunale ha invitato più volte i cittadini a tenersi la spazzatura in casa. Un servizio carente, mal funzionante e che implica serio pericolo di danno alle persone ed allambiente.
Il Partito comunista italiano, nell’interesse esclusivo dei cittadini messinesi, invoca l’immediata applicazione della suindicata previsione normativa a tutela di diritti insindacabili. Chiede altresì che il Comune, nella persona dei suoi amministratori, esponga le ragioni per cui ha disatteso l’art . 1 al comma 656 , posto a garanzia di un servizio pubblico”.