La situazione comincia a farsi preoccupante, la città è invasa da montagne di rifiuti. Il rischio infezioni è elevatissimo perché le temperature sono salite e il sole adesso picchia.
Messina non riesce a venirne fuori dal tunnel delle continue emergenze rifiuti, imputabili solo all’incapacità di gestire un sistema che avrebbe bisogno di un managment diverso. Del resto cosa si poteva aspettare da un docente di scuola superiore che fa l’assessore, o da un pensionato ex agente di viaggi che fa il liquidatore della Messinaservizi? Quello che è sotto gli occhi di tutti.
Daniele Ialacqua e Giovanni Calabrò non sono all’altezza della situazione, come non lo è il sindaco di Messina, Renato Accorinti, il quale sta conducendo la città verso il baratro. Non lo sarà probabilmente nemmeno il nuovo presidente della Messina Servizi Bene Comune, il prof. Ginatempo.
Anche la scorsa notte si sono registrati interventi da parte dei vigili del fuoco in città per spegnere incendi di montagne di rifiuti. In via Aranci a Giostra i residenti della zona stanchi per la mancata raccolta dei rifiuti hanno dato scatenato un rogo gigantesco. La gente dice che il fetore che proveniva era tale che temevano di prendere qualche infezione.
La fotografia scattata ieri pomeriggio ritrae un ammasso di sacchetti di spazzatura ai lati di cassonetti debordanti: non siamo nelle estreme periferie cittadine, ma in viale Principe Umberto, all’ingresso della Clinica Cristo Re e dell’istituto religioso. Da lì passano i turisti per recarsi al belvedere di Cristo Re. Ogni commento è superfluo, come si dice in casi del genere la foto parla da sola. Ma c’è da chiedersi, gli amministratori non provano vergogna?
Ecco cosa offriamo ai turisti. Accorinti, non provi vergogna?
venerdì 30 Giugno 2017 - 08:52