Pino su famiglie “Bouganville”: Fronte Popolare decida se stare con noi o contro

Redazione1

Pino su famiglie “Bouganville”: Fronte Popolare decida se stare con noi o contro

venerdì 30 Giugno 2017 - 01:31

Per la situazione del giovane Cristian Barbuscia cominceremmo i lavori anche domani, nella ex bottega individuata in via Aurelio Saffi is. 12, se il progetto – alloggio da rivedere con i nostri tecnici andasse bene alla famiglia con le opportune modifiche, adeguate alla grave disabilità del ragazzo. Ma, per le famiglie occupanti, da sabato scorso, a Ritiro, un edificio di nostra proprietà, non possiamo discutere davanti al fatto compiuto. Il sindacato Fronte Popolare avrebbe dovuto aspettare prima di insediarsi e, soprattutto, deve decidere se stare dalla nostra parte e da quella degli sfrattati oppure contro di noi”. Così, l’assessore alle Politiche della Casa, Sebastiano Pino, esce da quel silenzio commentato ieri dalla sigla sociale, un silenzio che, in realtà, non è affatto un beneplacet ma un “non parlare” per ponderare come reagire. Mentre il 16enne Cristian è tornato a peggiorare all’Irccs Neurolesi – Piemonte, dopo una settimana di diagnosi stazionaria ma pur sempre a rischio, la direttrice dello Iacp, Maria Grazia Giacobbe, avrebbe intrapreso azioni legali contro l’Amministrazione per via della requisizione della struttura chiusa in via Aurelio Saffi. Nel frattempo, la vita del popolo degli sfrattati è appesa alle speranze che si liberino gli alloggi dello Iacp.

Dopo averlo ascoltato, l’altro ieri, nei corridoi di Palazzo Zanca, Pino mostra disponibilità nella programmazione del riutilizzo di stabili e locali dismessi di appartenenza comunale per i casi d’emergenza abitativa ma non accetta che si operi con il “principio dell’ammutinamento”, un po’ come avvenuto qualche settimana fa, nell’androne del Comune con i residenti delle case di Zafferia. In definitiva, secondo l’assessore, diventa “controproducente” per quello che, normalmente, dovrebbe essere un diritto, vale a dire una dimora.

“E’ vero che il bisogno spinge questi nuclei familiari a fare gioco forza – osserva – ma questi non possono pretendere di superare altri in lista d’attesa per accedere alle case popolari solo perché hanno commesso un’azione illecita. Anzi, il sindacato deve guidarli verso indirizzi giusti: lo strumento Autorecupero è previsto dal nostro Dipartimento con una cifra che ammonta a 890mila euro nei PonMetro. Dobbiamo capire come distribuirli, chi ha la priorità ed espletare dei bandi per eventuali cooperative che dovranno essere impiegate anche con dei corsi di formazione. E’ una procedura articolata che darà spazio a diverse persone in stato di crisi economica. Noi forniremo gli immobili. E’ chiaro che chi si comporta con metodi di rivolta non sarà privilegiato rispetto ad altri in graduatoria. Che insegnamento daremmo: con l’occupazione si ottiene tutto? Non è così. E perché, invece, precludersi un’occasione con queste risorse?”.

L’esponente di Giunta chiarisce che ci sarebbero, sempre nei PonMetro, ulteriori fondi quantificabili in un paio di milioni di euro che vanno ripartiti in altri progetti dedicati al disagio abitativo. Il tutto deve passare dalla pubblicazione di bandi, da graduatorie ancora da stilare per ogni singolo progetto e periodi da delineare.

“Non mi sento di stare remando contro questa Amministrazione per aver scelto l’occupazione dell’ex Anffas che, proprio oggi, si concede alla città – replica la Segretaria provinciale di Fronte Popolare Autorganizzato, Valentina Roberto -. Facciamo i conti coi tempi burocratici che non combaciano con i reali bisogni quindi abbiamo solo dato una accelerata. Dopodiché, noi vogliamo solo collaborare e dialogare con la gestione municipale”.