Sarà un evento da non perdere anche perché il crocevia verso il Santuario Dinnammare a Messina in mezzo ai boschi peloritani ed una delle fortificazioni di Reggio Calabria tra antichi palmenti saranno i palcoscenici naturali e gli scenari incantevoli. La prima festa dei Cantastorie sullo Stretto è stata presentata stamani, in programma venerdì 7, alle ore 21, nell’area attrezzata di Don Minico (Quattro Strade), sabato 8 e domenica 9, al Forte di Arghillà – Parco Ecolandia, sulla sponda calabrese. A prendere parte all’incontro con i giornalisti Enzo Caruso, direttore organizzativo per la città di Messina; Fulvio Cama, direttore artistico della manifestazione e Mario Sarica, curatore scientifico del Museo Cultura e Musica dei Peloritani.
L’evento, organizzato dall’Unione Cantastorie, in collaborazione con il Museo di Cultura e Musica dei Peloritani, con il patrocinio degli assessorati comunali alla Cultura di Messina e Reggio Calabria, si inserisce nella rete dei Festival Calabriasona e nel Face Festival.
“La cultura – ha dichiarato l’assessore Alagna – è il motore trainante per valorizzare le tradizioni popolari siciliane e calabresi, unite da un unico filo conduttore, nell’ottica dello sviluppo dell’area metropolitana dello Stretto. La funzione del cantastorie, con la sua arte, testimonia il legame forte con la propria terra e le proprie origini in una rappresentazione artistica tra musica e teatro legata alla tradizione”.
Cantastorie provenienti da numerose città siciliane e calabresi stanno aderendo agli appuntamenti: Carlo Barbera (Nizza), Luigi Di Pino (Riposto), Alfio Patti (Catania), Sara Cappello (Palermo), Fulvio Cama (Reggio Calabria), Alessandro Nicolosi (Paternò), Enzo Caruso (Messina), Nando Brusco (Belmonte Calabro), Natalia Silvestro (Ali Terme), Filippo Cavallaro (Messina), Nino Pracanica (Milazzo) ed i musicisti Giacomo Farina, Gino Biundo e Carmelo Saterno. L’idea è stata quella di realizzare un weekend, dove sullo Stretto prenderà forma un ponte virtuale tra i Peloritani e l’Aspromonte, tra il Museo Cultura e Musica popolare dei Peloritani di Messina ed il Parco Ecolandia di Catona.
La scelta di proporre un Festival dei Cantastorie è legata ad un progetto che intende rivalutare questa figura di artista che tanto importante è stata per la cultura popolare e non solo e che appartiene alle tradizioni del Sud e va di pari passo con la rivalutazione e la promozione dei siti di maggiore interesse dell’area dello Stretto. Il programma prevede l’installazione di una mostra permanente sui Cantastorie che comprende i famosi cartelloni dipinti a mano, quadri e foto che documentano la loro attività e storia, la mostra fotografica “Occhi sullo Stretto” di Enzo Penna e l’attività della falconiera Lady Hawk (Mary Foti) con i suoi rapaci. Venerdì 7, i lavori del Festival cominceranno alle 17 con un incontro preliminare dei Cantastorie al Museo Cultura e Musica popolare dei Peloritani, dove, dopo la visita, sarà proiettato il film documentario dedicato ai Cantastorie paternesi. Seguirà lo spettacolo serale dei Cantastorie nello spazio concerti “Don Minico” sul Colle San Rizzo.
Sabato 8 e domenica 9, il Festival si trasferirà in Calabria al Parco Ecolandia a Catona, per entrare nel vivo con gli spettacoli programmati. Le performance dei Cantastorie “Per pochi eletti” saranno eseguite al tramonto e dislocate all’interno delle salette delle strutture di Ecolandia per un numero limitato di persone che a turno assisteranno ai racconti di storie che rievocano fatti siciliani come Portella della Ginestra, Salvatore Giuliano, Turiddhu Carnevale, La Barunissa di Carini, La tragedia degli Alberti di Pentedattilo, Il Brigante Musolino, Colapesce, Scilla e Glauco, I fatti di Casignana, Falcone e Borsellino, La caccia del pesce spada e Lo Stretto tra Scilla e Cariddi, Miti e leggende grecaniche ecc…. Dalle ore 22 in poi, tutti i cantastorie si riuniranno sul palcoscenico per unirsi nel grande spettacolo finale.
Foto Rocco Papandrea