Sette direttori di Unità operative dell’Azienda Ospedaliera Papardo organizzano un’assemblea dei dipendenti per rivisitare gli sviluppi sulla rimodulazione di posti letto e risorse umane e mandano su tutte le furie alcune sigle di categoria per “aver confuso forse i ruoli e per aver dimenticato la buona creanza delle regole. Accadeva qualche giorno fa ma i sindacati Nursind, Fvm, Nursing Up e Fp Cgil di Messina commentano, così oggi, la trovata di un gruppo di primari, a cui si è aggiunto altro organico per discutere o solo ascoltare sui tagli del nosocomio.
“Il non aver preventivamente concordato con noi idee e iniziative ci fa dubitare molto – affermano -, anche perché un confronto sulla tematica è un atto dovuto e deve fondarsi su fatti obiettivi e non su pregiudizi, men che mai su altri eventuali motivi che potrebbero stare alla base e che evidentemente sconosciamo”.
“Il comitato – spiegano i sindacati – deve sapere che la convocazione di un’assemblea dei lavoratori è prerogativa sindacale e non certamente di un team di primari. Avere convocato un’assemblea per ben due volte senza autorizzazione alcuna, sollecitando la partecipazione dei lavoratori ma senza spiegargli che non si trattava di un’assemblea (inducendoli ad allontanarsi, in buona fede, dal proprio posto di lavoro), utilizzare i canali comunicativi istituzionali aziendali (folium), usare carta intestata aziendale, giungere a proclamare lo stato di agitazione permanente del personale, appare, a dir poco, paradossale. Lo stesso dicasi per le affermazioni tendenziose circa “muri alzati dai sindacati…” o su raccolte firme e visite di sparute rappresentanze in assessorato”.
Secondo i sindacati, ”si grida alla mancanza di unione quando in solitaria questo team di primari ha deciso di recarsi dall’assessore per fare proposte non sappiamo a che titolo e soprattutto su mandato di chi. Il sindacato ha un mandato specifico di rappresentanza e si muove sulla scorta di esso. Nessuno può ergersi a paladino della giustizia, pur animato da buone intenzioni e ottime idee e trasgredire le regole, le norme, la legge”.
Quindi proseguono: “Proprio per questo l’azienda ha fatto delle precisazioni in merito, cosciente che ciò che noi stiamo qui dichiarando sia la pura semplice e incontrovertibile verità. Ciò però non la esonera dalla precedente responsabilità di aver tacitamente permesso la prima volta tutto ciò che finora è stato detto. Se passasse questo messaggio, da domani chiunque potrebbe indire assemblee e dichiarare stati di agitazione, in una sorta di anarchia autogestionale. È solo dal confronto delle idee che emerge quell’unione necessaria per consentire a tutti di raggiungere il comune obiettivo, ossia la salvezza del nosocomio e la riclassificazione dell’ospedale Papardo a Dea di II livello”.