La furia delle fiamme ha distrutto tutto il crinale dei Peloritani, da sud-nord nell’arco di una settimana, proiettando “scene da un film apocalittico”. “Non possiamo né vogliamo restare in silenzio rendendoci complici perché gli incendi di questi giorni sono anche conseguenza e testimonianza tangibile dell’assenza di politiche di gestione del territorio”. A commentarlo è la consigliera comunale Daniela Faranda che aggiunge “è un colpo al cuore per i messinesi. Ho sentito alcune testimonianze di cittadini che hanno perso ogni cosa, vivi per miracolo e impoveriti dei propri bene: bestiame, terreno, capannoni. Ho paura per i ragazzi e i bambini che vivono nelle zone colpite dai roghi di queste ore, per gli anziani che, insieme agli infermi sono i più fragili e bisognosi di tutela”.
La Faranda, da cittadina, piange il nostro territorio martoriato dalla forza sterminatrice del fuoco ed è accanto a chi è stato duramente ferito. Esprime gratitudine alle forze dell’ordine e volontari, che si stanno dedicando anima e corpo a salvare il salvabile, senza sosta e con dedizione. Ai Vigili del fuoco va il grazie di Messina e un incoraggiamento per un’altra giornata appena iniziata che appare già lunghissima per l’enormità del fenomeno che pare non avere mai fine.
“Passata l’emergenza, però, bisognerà pretendere chiarezza e giustizia – incalza – e non rimanere inermi accettando, di anno in anno, stupri del nostro territorio. L’abbandono delle aree rurali per “salvare le colline” favorisce il dissesto idrogeologico e la desertificazione creando terreno fertile per le fiamme”.
La Capogruppo consiliare di Ap racconta che, già tre anni fa, aveva chiesto con una interrogazione di ripulire le tante “trazzere” che servono ai pochi eroici agricoltori rimasti sul territorio messinese a raggiungere i propri terreni, favorendo la coltivazione ed evitando la desertificazione. Il suo input non è stato colto, le sue istanze sono state “ritenute inutili da sedicenti ambientalisti nemici dell’Ambiente che, oggi, amministrano la città”.
“Sarebbe interessante per la città sentire il sindaco su quanto sta accedendo a Messina – riferisce la Faranda -, ammesso sempre che se ne sia accorto. Potrebbe essere, come sempre, in altre faccende affaccendato: la gestione dei massimi sistemi, l’analisi del sesso degli angeli, l’organizzazione della venuta del Dalai Lama, ma non certo una priorità in grado di cancellare il resto”.