Com’era prevedibile la Covisoc ha bocciato il Messina. I documenti non sono a posto e la squadra rimane nel limbo delle società a rischio. Proto tranquillizza tutti e dice che i problemi saranno risolti entro i termini e fa affidamento al ricorso che l’avvocato Mattia Grassani presenterà entro giorno 14. Ciò che allarma i tifosi non è tanto l’iscrizione, ma le prospettive future.
Con una società che farà collezione di punti di penalizzazione per non avere pagato stipendi e fidejussione, non si capisce quali garanzie la tifoseria possa avere per il futuro prossimo. Qualcuno sui social, dal momento che la società ha scelto di comunicare con il contagocce, evidenzia come la normalità tanto decantata da Proto si sia tramutata in sofferenza per la tifoseria.
A ciò si aggiunga la partenza ad handicap della squadra che ad oggi ha solo qualche calciatore sotto contratto e non ha nemmeno un allenatore. Se si deciso di affidare tutto al ricorso, non si capisce per quale motivo Proto non abbia provveduto al rispetto delle scadenze, mediante il pagamento di stipendi, contributi e fidejussione. Continuare a dire che la colpa è di quelli che c’erano prima è mero esercizio di stile.
Ricordiamo a Proto e i suoi fratelli che quelli che c’erano prima, lo scorso anno hanno iscritto la squadra al campionato senza problemi. E loro soldi non ne avevano (così si dice). E Proto i soldi li ha?
La Covisoc rimanda il Messina. E Proto sarebbe la normalità?
martedì 11 Luglio 2017 - 22:30