Amedeo Matacena, 53 anni, noto per la sua attività di armatore, ereditata dal padre, svolta in passato per il traghettamento dello Stretto di Messina, è stato condannato in via definitiva per concorso esterno nel 2014 dalla Corte di Cassazione in seguito alle risultanze investigative emerse nell’operazione “Nautilus” confluite poi nel procedimento “Olimpia 2 e 3”.
Dalle indagini è emerso, ricordano gli investigatori, che “pur di riuscire nel suo intento di essere eletto alla Camera nelle elezioni del 1994, abbia stipulato una sorta di ‘patto con il diavolo’ con le piu’ rappresentative organizzazioni ‘ndranghetistiche” di Reggio Calabria. Anche le dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia tra cui Antonino Roda’ e Giuseppe Lombardo sono andate in quella direzione, mentre un altro, Umberto Munao’, ha evidenziato la consapevolezza di Matacena di aver favorito la cosca Rosmini nella vicenda dei lavori di rifacimento della via Marina, sempre a Reggio.
Nel 2015, nell’ambito di altro procedimento penale, la Corte d’appello di Reggio Calabria Aveva condannato Matacena a quattro anni di reclusione per corruzione in atti giudiziari, confermando la sentenza emessa dal Tribunale nel 2012. Sentenza annullata senza rinvio dalla Corte di Cassazione, per intervenuta prescrizione, nel 2016.
Nell’indagine “Breakfast” il gip, nel 2014, aveva emesso nei confronti di Matacena un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per intestazione fittizia di beni, evidenziando tra l’altro il comportamento di Matacena volto ad eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali e di avere agevolato la commissione di reati di riciclaggio e reimpiego di capitali di provenienza illecita in attivita’ economiche o finanziarie, simulando, secondo l’accusa, l’apparente dismissione, da parte dello stesso, delle partecipazioni alle societa’ a lui riconducibili tra cui la Amadeus Spa, la Solemar Srl, la Ulisse shipping Srl, la New life Srl, la Amju international tanker Ltd e la Athoschia international tanker Ltd. Sottoposto a fermo a Dubai, dove si trovava, Matacena fu poi rilasciato dalle autorita’ degli Emirati Arabi Uniti.
'Ndrangheta: maxi sequestro di beni all'armatore Amedeo Matacena
martedì 11 Luglio 2017 - 08:11