Contrasto agli incendi attivi, risarcimento dei danni, risorse per la prevenzione: sono i tre fronti sui quali bisogna intervenire per contrastare l’emergenza incendi che sta colpendo Messina. È in sintesi la dichiarazione dell’Assessore alle Attività Produttive e Agricoltura, Guido Signorino, a seguito della riunione con il Presidente della Regione e del tavolo svoltosi in occasione della convocazione congiunta delle Commissioni Consiliari V e VII.
“I primi interventi – spiega Signorino in una nota – vengono condotti con professionalità e generosa disponibilità dai responsabili locali dei corpi interessati (Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Forestale, Volontari, singoli Cittadini) e consentono di limitare i danni, avendo ad oggi evitato vittime e tutelato gli abitati”.
“Sul secondo fronte, l’Amministrazione è consapevole dei gravi danni subiti dalla città (perdita di vaste aree boschive) e dalle attività agricole (devastazione di ettari di campi coltivati e di colture arboree). La dichiarazione di stato di calamità (richiesta già il 5 luglio) dovrà dare copertura anche ai danni subiti dall’agricoltura. L’Amministrazione ha attivato un tavolo di collaborazione con l’Ispettorato Agrario, l’Azienda Foreste Demaniali e l’Ispettorato Dipartimentale delle Foreste per una stima dei danni ai fini degli stanziamenti da richiedere con la dichiarazione di calamità”.
“Sul terzo fronte, abbiamo formulato sia al Presidente Crocetta che in Commissione la proposta di attivare a Messina i Contratti di Responsabilità Territoriale. Introdotti nel Parco Nazionale dell’Aspromonte da Tonino Perna, i contratti si basano sul coinvolgimento di associazioni e agricoltori, cui viene affidato il monitoraggio di porzioni del territorio, con sistemi di allerta e collegamento con le forze di intervento e con mezzi per il primo contrasto ai fuochi. Alle associazioni o ai coltivatori è assegnato un contributo, di cui il 50% è ottenuto in relazione alla prevenzione realizzata. In sostanza, metà del contributo si riceve solo se la superficie incendiata non supera lo 0,2% di quella controllata, riducendosi in proporzione all’estensione che non si è riusciti a proteggere. Proponiamo di avviare una immediata sperimentazione a Messina. Ho già discusso del progetto con alcune associazioni di coltivatori (Coldiretti, UNSIC), raccogliendo piena disponibilità. Le risorse da destinarsi al territorio dovranno riguardare anche la prevenzione, perché gli incendi si spengono dall’alto, ma si prevengono dal basso”.
“Nella stessa direzione va anche la strategia elaborata per il GAL, appena finanziato e per il quale è previsto un primo momento di animazione il prossimo 31 luglio, che prevede un censimento dei terreni incolti e una strategia che ne incentiva l’assegnazione a giovani e cooperative per la messa in produzione. La cura dei suoli, la loro regimentazione, protezione e scerbatura e l’attività irrigua costituiscono la migliore prevenzione per il dissesto idrogeologico e il più sano strumento di contrasto “passivo” alla diffusione degli incendi”.
“Su questi fronti l’Amministrazione comunale chiede la mobilitazione di tutte le rappresentanze politiche (regionali e nazionali) per la necessaria attenzione al territorio, anche metropolitano, di Messina, e candida il capoluogo ad una sperimentazione regionale delle strategie preventive”.