“La notizia della mancata iscrizione al campionato di Serie C non è semplicemente un fatto sportivo, ma anche un fenomeno sociale, politico ed economico. Il calcio a certi livelli è sport da un lato economia dall’altro”. Alessandro Cacciotto, consigliere della Terza Circoscrizione, fotografa l’attuale situazione di Messina ed il calcio segue purtroppo l’andamento di una città che si avvita su stessa.
“È fatto piuttosto noto che il calcio rientri tra le prime dieci industrie in Italia con fatturati altissimi. Cosa c’entra tutto questo col fallimento dell’Acr? Messina è a mio avviso una città che non è pronta all’industria calcio. I tifosi sono eccezionali, ma la politica è completamente assente. Mantenere una squadra di calcio a certi livelli comporta costi non indifferenti e chi viene a Messina per fare calcio, dev’essere messo nelle condizioni di farlo. Significa offrire le condizioni per avere un ritorno economico che passa dalla gestione degli stadi ad altre forme di investimento che vanno garantite dalla politica ed incentivate.
È piuttosto singolare che nessun imprenditore messinese sia interessato all’industria calcio Messina. A mio modesto parere non è mai esistita una politica di sport in città. Si cammina al buio con chiacchiere senza fondamento. Merito a chi ha sempre cercato, soprattutto in questi ultimi mesi, di salvare una barca che visto l’accaduto non interessava a nessuno.
Che fine faranno i due stadi? Non è dato sapere. Senza politica non si può fare calcio a certi livelli – conclude Cacciotto -. Gli unici vittoriosi sono quegli instancabili tifosi, orgogliosi della maglia”.