Gioveni: "Accorinti prenda il telefono ed emuli il sindaco di Catanzaro"

“Non può bastare che il sindaco Accorinti auspichi la discesa in campo di imprenditori per far rinascere un nuovo Messina, alzi lui stesso la cornetta del telefono e li chiami uno per uno per tastarne volontà e disponibilità economica”. Si esprime così il consigliere comunale Libero Gioveni dopo la disfatta dell’Acr che purtroppo ha lasciato l’amaro in bocca a migliaia di tifosi, le uniche vittime di questa ennesima brutta pagina calcistica della storia giallorossa.
Certamente, quanto meno in questa circostanza – esordisce Gioveni – la politica tutta (ivi compresa l’Amministrazione) non può sentirsi in colpa per la mancata iscrizione al campionato di Lega Pro, laddove ha prevalso rispetto ai facili entusiasmi e proclami iniziali del presidente Proto la reale insostenibilità economica di una società forse già morta prima di nascere.
I tifosi meritano rispetto – prosegue il consigliere – perché sono loro, anzi siamo noi a soffrire di più all’accadimento di simili tristi eventi.
Stavolta, anzi forse mai come stavolta – afferma convinto l’esponente centrista – proprio nel rispetto della tifoseria e per l’amore verso i colori giallorossi, sia Giunta che Consiglio comunale si stavano adoperando per venire incontro alle richieste della società per la concessione dello stadio Celeste, che tutti auspicavamo potesse rappresentare il primo tassello verso la definitiva crescita e consacrazione.
Ora però – insiste il consigliere comunale – dev’essere il primo cittadino già da oggi che, sulla scorta dell’esempio del neo sindaco di Catanzaro Abramo, deve evitare di proferire parole astratte e passare invece ai fatti, chiamando a raccolta, con l’ausilio della Confcommercio, tutti gli imprenditori cittadini che potenzialmente potrebbero giovare alla causa, ripartendo senza situazioni debitorie sulle spalle, da categorie inferiori. Infatti – conclude Gioveni – giusto per usare uno slogan tanto caro al sindaco Accorinti, ‘ripartiamo dal basso’, ma stavolta sul serio”.

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