Si alza il sipario sulla nuova stagione del Teatro Mandanici. Ieri sera, di fronte ad un nutrito pubblico, nel foyer del fulcro della cultura barcellonese il direttore artistico Sergio Maifredi, insieme al Sindaco della città Roberto Materia e al dirigente generale dell’Ufficio Teatro, nonché segretario generale del Comune di Barcellona Pozzo di Gotto, Luciano Catania, ha presentato alla cittadinanza la nuova stagione teatrale, interamente gestita dall’amministrazione cittadina comunale. Ad aprire i lavori, pervaso da grande entusiasmo, è stato proprio il primo cittadino:
“La Stagione appena conclusa ha avuto grandi risultati. Non posso che augurarmi di continuare su questo percorso di qualità e di consenso. L’auspicio è che il Teatro continui ad avere riconoscimenti anche in ambito extra urbano e a conquistare nuovi spettatori. Il ‘Mandanici’ – ha detto – è una delle poche autogestioni pubbliche di una struttura così grande. All’epoca, valutate le condizioni della gestione che in quel momento era affidata ad esterni, la decisione era inevitabile e scegliere una gestione in house era l’unica strategia perseguibile. Anche perché il Teatro e la sua bellissima struttura rappresentano una storia per la nostra città ed era giusto valorizzarla. La gestione di un teatro ha indiscutibilmente un valore culturale, e compito di ogni amministrazione è promuovere ed incoraggiare ogni ambito culturale. Il vantaggio per Barcellona è quello di poter usufruire di uno spazio prestigioso, oltre che ampio ed attrezzato per ospitare spettacoli di particolare rilievo”. Dopo questa breve introduzione è stata la volta del segretario generale del comune Luciano Catania che ha voluto dedicare alla nuova stagione il suo particolare augurio.
“L’auspicio è quello di ripetere i successi dell’anno scorso, sia come numero di spettatori che come livello qualitativo delle rappresentazioni. Sull’apprezzamento del pubblico non ho dubbi, vista la bravura del direttore artistico nello scegliere spettacoli di grande prestigio. Confermarsi sui livelli dello scorso anno significherebbe consolidare l’immagine del teatro, si tratta di un presupposto indispensabile per dargli autonomia finanziaria e gestionale. Per creare, ad esempio, una fondazione teatrale è indispensabile attrarre investimenti esterni. Per essere invogliati a divenire soci di un’eventuale fondazione, o di una qualsiasi altra organizzazione, è indispensabile che il teatro abbia un’immagine solida, robusta ed affidabile. È su questo fronte che continueremo ad impegnarci. Creare un carrozzone, con un unico socio pubblico, che generi perdite che il Comune deve poi ripianare, non avrebbe senso. Dal punto di vista amministrativo, l’obiettivo è raggiungere un sostanziale pareggio tra entrate ed uscite. Sono consapevole del fatto che non è facile, visto che quasi tutti i teatri italiani sono finanziariamente in crisi. La produzione culturale non può essere valutata esclusivamente con criteri economico-finanziari, non si può giudicare il Teatro come un’azienda che produce bulloni, ma la spesa deve essere sostenibile, specie in un momento di gravi difficoltà economica per i Comuni. L’anno scorso il Teatro Mandanici è riuscito ad offrire eventi culturali di grande rilevanza nazionale, senza registrare perdite significative. D’altronde – ha concluso Catania – “l’impressione da spettatore è stata ottima. Il Teatro Mandanici è bellissimo ed è molto accogliente, grazie al lavoro di tutti, a partire dai dipendenti dell’Ufficio Teatro del Comune ma anche di steward e hostess, che hanno svolto gratuitamente il loro compito, nell’ambito di una collaborazione tra lo stesso Comune e la scuola. Vederlo sempre pieno è stata una gioia per gli occhi e per il cuore. Il livello qualitativo delle rappresentazioni è stato molto elevato. Un altro grande successo è stato il coinvolgimento del territorio. Barcellona è stata spesso additata per fatti negativi, da qualche anno sta conoscendo una sua primavera culturale, a mio giudizio preludio indispensabile per una crescita in tutti i settori”.
Infine, è stata la volta di Sergio Maifredi, al suo secondo mandato da direttore artistico, il quale è entrato nel vivo della serata presentando quello che sarà il suo nuovo progetto per quest’anno. “Quando ho vinto il bando per il Teatro Comunale ‘Placido Mandanici’ di Barcellona Pozzo di Gotto, dopo un primo colloquio con il sindaco, non ho avuto dubbi: “lascio Roma!” ho promesso e così ho fatto. Voglio – spiega – che sia un’esperienza di vita, oltre che professionale. I Teatri stanno alle città dove abitano come una macchina da corsa sta ad alla pista dove corre. Devi capire che macchina guidi, devi considerare il terreno dove giochi la gara, se l’asfalto è asciutto o bagnato, insomma il Teatro non si fa da soli. I Teatri sono nati e possono vivere solo là dove c’è una comunità che li vuole, li costruisce e li vive. A Barcellona Pozzo di Gotto sono felice, sento che stiamo costruendo un pubblico, fatto di sguardi che si riconoscono. Sono felice della straordinaria risposta degli spettatori, siamo in cammino, se la passata Stagione ha, metaforicamente, gettato le fondamenta, questa Stagione deve costruire i pilastri portanti su cui appoggia il tetto di quella casa pubblica che è il Teatro”. Maifredi ha anche un “sogno nel cassetto”. “Fare in modo che Barcellona Pozzo di Gotto diventi una piazza ambita dalle compagnie nazionali, con una sua identità e riconoscibilità. E al tempo stesso cercare di far crescere dei progetti con le radici ben piantate in questa terra e con i rami proiettati sul mediterraneo. Progetti corali, non di un singolo artista. Il Teatro, come la vita, non è replicabile, però vive nel ricordo di ogni spettatore e ‘invecchia’ bene nel ricordo. Oggi ricordo i tanti momenti belli e irripetibili che hanno caratterizzato l’esperienza fin qui, e uno su tutti: l’applauso finale col pubblico in piedi dopo ‘Un Canto Mediterraneo’”.
Intanto è però giunta l’ora di guardare al futuro. La Stagione 2017/2018 è un “nuovo racconto”. “E’ – conclude Sergio Maifredi – una seconda Stagione che volutamente dialoga con la prima che fa crescere alcuni semi gettati un anno fa: lo scorso anno con ‘Un Canto Mediterraneo’ è nata l’Orchestra Popolare di Barcellona Pozzo di Gotto, un ensemble di cento elementi. Bene, non volevo che quel progetto fosse effimero, abbiamo commissionato una nuova produzione, dedicata a Odisseo, a Nessuno con tutti i significati che quel nome negato implica e così nasce il progetto ‘Il canto di nessuno – Odissea secondo l’Orchestra Popolare di Barcellona Pozzo di Gotto’. E poi introduciamo generi diversi di Teatro. Tra questi, il family show con uno spettacolo che ha fatto il giro del mondo, ‘Bubbles Show’. O, impresa davvero impegnativa, l’opera lirica, allestita con tutti i crismi, con scene, cantanti ed orchestra in buca con uno dei titoli più famosi, brillanti ed accessibili: ‘Il Barbiere di Siviglia’, opera celeberrima di Gioacchino Rossini. E poi c’è una sorpresa che però diremo solo a settembre!”.
Un sogno ambizioso quello di Sergio Maifredi? Può darsi, ma è dai sogni ambiziosi che prendono vita i progetti più belli.