Un piano di rientro dei debiti dell’Acr Messina per fare fronte al debito contratto col Comune. Il dettaglio di non poco conto è contenuto in una dichiarazione rilasciata dall’assessore allo Sport, Sebastiano Pino, a messinasportiva.
Escludiamo che l’intervistatore abbia frainteso. In attesa di una nuova dichiarazione che possa sgombrare il campo da possibili equivoci, c’è da dire che quest’amministrazione comunale conferma la propria inadeguatezza, anche nello sport. Come si può caricare di un fardello di diverse centinaia di migliaia di euro un sodalizio che ancora non esiste? Se qualche imprenditore avesse buone intenzioni, ecco uno – non il solo – dei motivi per cui dovrebbe scappare a gambe levate. Ma andiamo alla seconda stortura, questa volta contenuta nel bando per la manifestazione d’interesse.
Chi volesse fare calcio a Messina dovrà cedere al Comune il nome, il marchio e i colori sociali. Come dire io ci metto i soldi e ti regalo il calcio. Posto che giuridicamente si costituirebbe una nuova partecipata, è evidente che il bando contenga un comma che andrebbe depennato perché non esiste imprenditore disposto a investire soldi nel calcio e consegnare la squadra a Palazzo Zanca che, in quanto a gestione, non è che sia secondo a Proto e quelli che c’erano prima alla guida dell’Acr.
Posto che vengano risolti questi problemi di non poco conto, il sindaco si sta giocando una fiche molto importante e se non riuscirà a fare sintesi si corre il rischio che si creino contrapposizioni che porteranno alla fuga degli imprenditori. Per essere più chiari, il primo cittadino Renato Accorinti, visto che già ci sono delle manifestazioni d’interesse per il rilancio del calcio, ancor prima della scadenza del bando deve mettere attorno ad un tavolo gli imprenditori che reputa seri e credibili e fare in modo che possa nascere il nuovo sodalizio con basi molto solide. Evitando che si possano presentare avventurieri che già hanno alle spalle fallimenti ed esperienze negative.
Infine, per la cronaca il sindaco della dirimpettaia Reggio Calabria, per la ripartenza della Reggina dalla serie D, si fece carico di pagare la quota d’iscrizione della squadra.
La precisazione
L’assessore Sebastiano Pino ha precisato che le sue parole sono state fraintese e che la nuova società non erediterà alcun debito dall’Acr Messina.
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venerdì 21 Luglio 2017 - 09:13