Il “gioco delle parti” si infervora, si stringe e si concentra anche nel Centrodestra siciliano e messinese che sfodera con Forza Italia, nella corrente ex Alleanza Nazionale, dei candidati catalogati come “naturali” per la situazione sfaccettata anche all’interno del Civico Consesso. Oggi, in una conferenza stampa al Comune che doveva presentare la “Messina Pedonale”, interpretata dal Capogruppo consiliare Pippo Trischitta, si è riunita quella frazione di Gotha di Forza Italia che fa riferimento al Commissario regionale del partito, Gianfranco Micciché. Mentre il Segretario Cittadino manca, si disegnano le strategie per far ricoprire gli incarichi di potere “step by step”, a partire dalla corsa a sindaco di Messina che, secondo l’ottica dei vertici presenti (il deputato all’Ars Santi Formica, l’eurodeputato Salvo Pogliese e il deputato nazionale Basilio Catanoso), potrebbe essere “fisiologica” se affidata a Pippo Trischitta. Questi si è subito reso disponibile rivelandoci e mettendo a frutto il progetto di “Messina Pedonale” come uno dei suoi cinque punti per la sua eventuale campagna elettorale. Però argomenta: “Dobbiamo sentire l’ultima parola di Micciché”. Intanto, la vita non solo amministrativa passa dalla viabilità e dallo sviluppo economico. Due rettangoli estesi tra le vie più a nord del viale San Martino, con chiusura di quest’ultimo fino alla via Santa Cecilia, darebbero nuova linfa al centro urbano e con riapertura del lato monte di piazza Cairoli. Tutto ruoterebbe sul rilancio della via dei Mille con l’idea dell’architetto Michele Palamara.
“Ma perché no la sindacatura della Presidente del Consiglio comunale, Emilia Barrile (pure lei intervenuta questa mattina) – dice il parlamentare Formica – che vedrei meglio nelle liste delle Regionali di novembre con il suo considerevole budget di voti. Pare che la Presidente non voglia partecipare, malgrado le sia stato profilato e le verrà chiesto ufficialmente”. Di fatto, la stessa Barrile specifica che “ci sono altri assetti politici da rispettare, piuttosto intendo trovare l’eletto/a”, assetti che corrispondono “in parole povere” alla candidatura del figlio di Francantonio Genovese.
Mentre Micchiché ha lanciato, due settimane fa, il nome per la poltrona principale di Palazzo d’Orleans ovvero la Presidente dell’associazione delle case di cura siciliane (Aiop), Barbara Cittadini, nonché moglie di Dore Misuraca, uomo di spicco dell’ambito Ap, non si riesce a convergere né su un “volto accreditato” come Nello Musumeci che, peraltro, ha chiesto di intercettare un nome alternativo per organizzare un’area moderata né su un volto sempre esperto come Pogliese o Catanoso. L’imprenditrice palermitana vuole mantenere il suo ruolo di guida della clinica Candela di Palermo, al momento rifiutando l’invito allettante. Il suo consorte prosegue gli incontri con il Centrosinistra.
Il deputato di Bruxelles Pogliese ha confessato di avere altre mire, in un’altra provincia a noi vicina: gli interesserebbe di più capitanare il Comune di Catania. Per quanto riguarda Catanoso, invece, oggi ha dichiarato: “Posso avere frecce nell’arco ma sono un dirigente politico e voglio continuate ad esserlo. Ci sono altri esponenti come la Prestigiacomo, lo stesso Micciché. La Meloni a Catania ha detto: ‘Bisogna vedere se Musumeci ci farà vincere’. Per cui bisogna trovare un candidare che incontri il volere della destra dei Fratelli d’Italia e anche dei Centristi di Saverio Romano – Cordaro. Comunque la condizione di questa candidatura è che sia un elemento coerente con l’opposizione, che non sia mai stato dalla parte di Crocetta e di Renzi ed ora di Gentiloni. Purché questa coerenza rispecchi tutte le correnti”.
Si sa, per esempio, che i Centristi di Casini e D’Alia non riescono ad allungare un’intesa con Alternativa Popolare di Angelino Alfano che, invece, sta conversando con Micciché ma anche con il Pd. Insomma, Forza Italia deve racchiudere i “gusti” di berlusconiani, alfaniani, dell’Udc di Cesa, di Cantiere popolare di Romano e di altri schieramenti.
A detta anche di Formica, Micciché non lascia nulla di intentato perché cerca l’assenso dell’ex Presidente dell’Ars, Francesco Cascio e del Sottosegretario Giuseppe Castiglione. Il leader del Movimento Sarà Bellissima, Musumeci, ha relegato nel dimenticatoio l’insuccesso delle Primarie e conta di captare anche Fratelli d’Italia e la Lega di Salvini.
A rappresentare la nota area di centro da candidato c’è sempre l’ex rettore dell’Ateneo di Palermo ed ex assessore alla sanità, Roberto Lagalla. Ma si ventilano anche l’eurodeputato Giovanni La Via o l’accademico costituzionalista e Presidente dell’Autorità del Garante per la concorrenza. Giovanni Pitruzzella, ampiamente impegnato fino al 2019.
Foto Rocco Papandrea