Campo da tennis e parco giochi al Mito, Amata: Ricchezza da adottare a fronte di incuria

“Perché perdere la possibilità di avere una villa comunale a costo zero per Palazzo Zanca a causa della testardaggine burocratica di un dirigente e della poca autorevolezza di un assessore? Il complesso Mito a Camaro superiore potrebbe fruire di servizi di pubblica utilità a cui una popolazione standard aspira invece deve continuare a guardarli sotto l’incuria della Giunta e dei tecnici competenti che si mettono di traverso per darli in adozione. E’ un’indecenza”. Così, la Capogruppo consiliare di Fratelli d’Italia, Elvira Amata, prende le difese di un condominio molto affollato che ha avanzato una proposta di gestire una decina di parcheggi, un campo da tennis, un parco giochi e altri spazi verdi creati, secondo legge, con opere di urbanizzazione durante la lottizzazione delle palazzine.

Queste aree non sono mai state concesse al Comune e, da circa otto anni, versano in condizioni pietose – denuncia la consigliera -. Impedire un utilizzo importante a degli abitati molto numerosi in un luogo abbastanza isolato che non darebbe sfogo ad altri utilizzi è vergognoso. Non trovare una soluzione amministrativa è incomprensibile. Non è stato chiesto di regalare o dare in concessione o in guadagno o di crogiolarsi con le gare d’appalto. Si è chiesto di prendere in carico quel terreno attrezzato con una semplice adozione che non toglierebbe l’obbligo-opportunità al Comune di acquisirlo”.

“La seconda soluzione – evidenzia la Amata – è che il Comune si prenda tutto questo verde, che la società Coinvest Srl con sede a Milano ha realizzato, come previsto dalla normativa, e che lo mantenga e lo renda godibile a tutta la collettività, senza colpo ferire. Se non sta bene l’alternativa dell’adozione che comporterebbe benefici non solo a tutta quella zona ma a tutta la città, cerchi un’altra opzione e non faccia degradare ancora quello spazio prezioso”.

La strada che passa lateralmente al “Mito” conduce poi ad altrettanti parcheggi comunali (circa una ventina) che non possono essere occupati dai residenti, sempre per motivi di concessione. Il condominio vorrebbe ottenere la gestione delle aree verdi con tanto di piazzale – svago per i più piccini e con tanto di impianto sportivo anche per gli adulti ma questa ipotesi dovrebbe prevedere la chiusura tramite un cancello a tutela del loro buon funzionamento e a cui verrebbero applicati gli orari delle villette comunali, dalla “Sabin” alla “Mazzini”.

Il Comune, con il dirigente dei Lavori Pubblici Antonino Amato, risponde “No” e che non rientra nei criteri di legge mentre la Amata sostiene che si possa arrivare ad un compromesso, con una condivisione del dirigente all’Arredo Urbano, Domenico Manna. Si ricorda che l’abbandono di questa frazione di città è ben riscontrabile dalla mancanza di pubblica illuminazione, nonostante i pali installati per questo scopo. Il disservizio è radicato da anni, senza che siano state eseguite azioni determinanti del Comune.

Redazione1

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