“Non ci scandalizza che si paghi il biglietto per il Dalai Lama, ma che Accorinti finanzi l’evento con 120mila euro sì! Sarebbe stato meglio destinarli alla Vara”: è il documento-denuncia di Capitale Messina a firma di Gianfranco Salmeri. Ecco il testo integrale: “Intendiamoci, tutta la bagarre polemica sulla venuta del Dalai Lama a Taormina e Messina ci sembra esagerata.
I cittadini messinesi, la maggior parte dei quali prima dell’era Accorinti o non sapevano nulla del Tibet o se me disinteressavano bellamente, si sono improvvisamente divisi in partigiani dell’indipendenza del piccolo Stato asiatico oppure decisamente ostili al movimento indipendentista buddista, a seconda della personale simpatia od antipatia verso il sindaco scalzo.
Al di là dell’ironia, la questione va portata nei seguenti termini: il Dalai Lama, personaggio internazionalmente noto, premio Nobel per la pace, deve essere il benvenuto nella nostra città. E non ci scandalizza che per ascoltare il suo messaggio religioso si debba pagare un biglietto per contribuire a sostenere le spese dell’evento: chi lo desidera paghi, chi non vuole faccia altro. Si chiama libertà “bellezza”!
Quello che ci scandalizza è invece ciò che leggiamo in un post facebook dell’architetto Nino Principato, secondo il quale il 3 agosto la Giunta comunale di Messina, su proposta di deliberazione n. 599 dell’Ufficio di Gabinetto del sindaco Accorinti, abbia stanziato un contributo finanziario di 120.000 euro alla “Fondazione Taormina Arte Sicilia, quale soggetto in house, per l’organizzazione, la gestione e la rendicontazione di Convegni che si terranno al Teatro Greco di Taormina e al Teatro Vittorio Emanuele di Messina in occasione della visita del Dalai Lama prevista per il 16 e 17 settembre 2017”.
Ecco questo no! Soprattutto in un contesto di gravi ristrettezze economiche del Comune, che per mettere su quattro soldi per i giochi pirotecnici della Vara deve ricorrere agli sponsor privati (a proposito che c’entrano i 7.000 euro donati dall’Amam anch’essa in deficit finanziario?).
Allora, chiediamo al Sindaco: con quale motivazione è stata destinata la cifra significativa di 120.000 euro per un evento privato, e pure a pagamento? Non sarebbe stato preferibile stanziare la stessa cifra o parte della stessa per la manifestazione della Vara, che per i cittadini messinesi e per i turisti ha un significato storico-culturale decisamente maggiore rispetto alla visita del capo religioso tibetano? Aspettiamo risposte”.