Poverino è anche sfortunato. Mentre impazza la polemica per la visita del Dalai Lama – ricordiamo che i proventi dello sbigliettamento, fatti salvi i costi, saranno devoluto ai ragazzi tibetani – ecco giungere i numeri impietosi dell’Istat. Messina occupa la seconda piazza nella “penosissima” classifica delle città che si lascia sfuggire i propri giovani.
L’anticipazione, ripresa da molti giornali, è contenuta in un articolo di Panorama che evidenzia come la città dello Stretto, negli ultimi anni abbia spinto i ventenni a scappare. Al primo posto c’è Napoli con i suoi 8mila “migranti”, seguita da Messina con 4mila, e via via le altre città del Sud con Reggio Calabria e Foggia.
Una fotografia impietosa di come le politicihe regionali e locali abbiano spinto i giovani a lasciare la città dello Stretto. E Accorinti non può prendersela con quelli che c’erano prima perché il dato si riferisce agli ultimi otto anni, quattro dei quali sono appannaggio del sindaco “Free Tibet”. Certo, sentire che Accorinti abbia questa grande attenzione per i ragazzi del Tibet fa venire tantissima rabbia.
Anche perché, considerate le condizioni di Messina, non si capisce se stiano peggio i tibetani o i messinesi. Ci chiediamo se il sindaco di Messina molto attento alle problematiche di portata mondiale e ancorato alla sua ideologia, si renda conto del danno che sta producendo a questa città? Intanto i giovani fuggono per le nuove rotte migratorie dei nostri concittadini.
Davide Gambale