Denunce di Vullo, Uil e Anaao: "Faccia i nomi di massoni e lobbisti"

Redazione

Denunce di Vullo, Uil e Anaao: "Faccia i nomi di massoni e lobbisti"

venerdì 11 Agosto 2017 - 08:32

Le recenti esternazioni dell’ex manager del Papardo, Michele Vullo al centro di un nota di Uil, Uil-Fpl e Anaao-Assomed. “Le dichirazioni destano alle scriventi organizzazioni sindacali inquietanti sensazioni in merito ad una ‘sanità condizionata da lobby e massoneria’.
 Infatti, ci saremmo aspettati nomi e cognomi degli artefici della svendita della sanità pubblica; non bastano, infatti, le frasi sensazionali solo per diventare paladini dell’antimafia, pur riconoscendo, come peraltro più volte denunziato, vedi CTA privata di via 24 maggio con un aggregato di spesa di oltre 1 milione di euro per posti letto non necessari, che la sanità pubblica in numerose occasioni è stata sacrificata per favorire quella privata”.
Le parole di Vullo diventano degli inesorabili boomerang, al puto che i sindacati ricordano all’ormai ex manager alcuni passaggi della sua gestione.
“Appare opportuno ricordare che la gestione dell’Azienda Ospedaliera Papardo da parte di Michele Vullo non solo è stata insufficiente, tanto da contribuire al declassamento dell’Ospedale Papardo, da Ospedale di emergenza di 3° livello a DEA di 1° livello, con la conseguente perdita di numerosi posti letto ma anche di importanti unità operative. Inoltre, la medesima gestione è stata più volte attenzionata da parte dell’Assessorato regionale alla Salute nonché delle scriventi Organizzazioni Sindacali per alcuni atti amministrativi molto discutibili”.
E poi ci sono le scelte finite nel mirino dei sindacati durante la gestione-Vullo al Papardo. “Solo per fare qualche esempio: caso Deloitte e caso Ciacio, le cui delibere sono state immediatamente revocate perché ritenute illegittime da parte dell’Assessorato regionale alla Salute; caso appalto Federsanità per gara mensa aziendale a tutt’oggi mai pagato perché privo di CIG, Codice Identificativo di gara per circa 25 mila euro; caso Maddalena: violazione delle norme sugli appalti; violazione convenzione con il Policlinico per Unità Operativa di Oncologia , disponendo un interscambio tra un Patologo clinico al posto di un Medico Oncologo, per dirottarlo subito dopo nello Staff aziendale; condanna di primo grado e anche in appello per attività antisindacale, istituzione della Unità Operativa della Procreazione medicalmente assistita con esborso di notevole risorse che sembrerebbe non essere stata autorizzata dall’Assessorato regionale alla Salute ed essere priva anche dell’accreditamento sanitario; Convenzione triennale con Federsanità per supporto per la ricerca e formazione, con notevoli investimenti finanziari, sempre per la suddetta Unità Operativa”.
In chiusura un passaggio sull’ormai eterna telenovela dei titoli di Michele Vullo. “Infine, come ciliegina sulla torta, la nota questione dei titoli non posseduti da Vullo per il conferimento degli incarichi, prima come Direttore Amministrativo dell’Azienda Universitaria Policlinico, poi come Direttore dell’Azienda Ospedaliera Papardo.
Ma di cosa stiamo parlando?”. Aggiungono Ivan Tripodi, Pippo Calapai, Mario Macrì, della Uil e Pietro Pata di Anaao-Assomed.
“Bisogna sconfiggere i falsi predicatori, attendiamo che la politica con la P maiuscola, certamente non quella di oggi, e soprattutto la Magistratura intervengano, per fare completa chiarezza sulle dichiarazioni di Vullo al fine di restituire ai cittadini messinesi la necessaria serenità e la certezza di una sanità pubblica non solo efficiente, ma libera dall’abbraccio mortale delle lobby e della massoneria. Inoltre, per quanto riguarda la denuncia di Vullo sul mercato assistenziale in nero, si chiede allo stesso di fare i nomi, specie se sono professionisti dipendenti dell’AO Papardo, altrimenti le dichiarazioni rese, apparterranno alla prosa o alla poesia”.