Si ingrana oggi una retromarcia che si contrappone all’inflessibilità della guida della Direzione Territoriale del Lavoro, Gaetano Sciacca. L’amministratore della MessinaServizi Beniamino Ginatempo inserisce questo moto inaspettato questa mattina, negli Uffici di via Ugo Bassi, seppure più in linea con le normative di legge, quello più usato finora ovunque, che indica il transito del personale di AtoMe3 e della MessinaAmbiente in Srr e con la successiva applicazione dell’articolo 6 del Ccnl. Con questo parametro, si assicurerebbero tutti schivando tattici appelli. Ma si dovrà sentenziare il prossimo 4 settembre, a detta del vertice della nuova società davanti ai sindacati Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel di Messina, convocati proprio oggi dall’Ingegnere Sciacca.
I loro timori, a pochi giorni dal probabile fallimento di MessinAmbiente, trovano riscontro nel caos legislativo che rischia di rallentare il transito dei lavoratori nella MessinaServizi. Durante la riunione del tavolo odierno alla Direzione Territoriale del Lavoro, l’amministratore di MessinaServizi ha rivisitato la posizione della società presentata lo scorso 18 agosto, archiviando quella iniziale e incanalandosi nella rotta del trasferimento dei dipendenti, già seguito per quelli della Ato 4 del comune di Santa Teresa dove si è predisposto il passaggio alle Srr e la contestuale tutela dell’articolo 6 del Contratto nazionale di lavoro, come previsto dalle leggi vigenti.
«Una novità – scrivono le Segreterie Territoriali di Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel – che avvalora le istanze portate avanti sin dalla sottoscrizione di quel verbale solo con riserva, quando si auspicò un percorso più aderente alla normativa della legge regionale che desse più tutele e garanzie ai lavoratori e per il servizio alla collettività».
«Nell’incontro di oggi – continuano Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel – è emerso con chiarezza quel che ci preoccupava, ovvero uno scenario normativo complesso in cui permangono proposte e soluzioni alternative da più parti, alcune delle quali, anche secondo l’Ispettorato, non applicabili secondo quanto previsto dalla legge regionale. Proprio per questo, già prima dello scorso 18 agosto, avevamo chiesto una consulenza alla DTL e l’istituzione di un tavolo tecnico, analogamente a quanto fatto dai sindacati unitariamente nelle altre realtà della provincia, in modo che si facesse luce per tempo sul quadro normativo di riferimento per il transito anche dei lavoratori di Ato 3 e MessinAmbiente».
Per quanto il tavolo dovrebbe essere riconvocato entro il 4 settembre e non si è arrivati a una scelta condivisa con un monito perentorio dell’Ispettorato sul rispetto della legge regionale, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel, reputano «necessario procedere con cautela e ritengono opportuno proseguire il confronto secondo quanto proposto dall’amministratore di MessinaServizi, con il coinvolgimento di tutto il sindacato firmatario di contratto, a tutela dei lavoratori interessati per prevenire possibili contenziosi futuri che potrebbero mettere in discussione le garanzie occupazionali e la stessa nuova società MessinaServizi».
La Uil sostiene che questa “è la conferma che abbiamo fatto bene a non firmare l’accordo lo scorso 18 agosto e richiedere un tavolo alla Dtl che desse garanzie di legalità, trasparenza e tutele maggiori ai lavoratori”.
Ginatempo però, adesso, deve convocare su quella proposta i sindacati perché l’accordo deve essere vagliato dal tavolo che salvaguarda la categoria. Diversamente, qualunque criterio verrà scelto, la MessinaServizi e l’Amministrazione municipale se ne assumeranno la responsabilità rischiando di innescare rivalse con strumenti legali, a danno dell’organico e della nuova realtà.