Una meraviglia di tratto di litorale deteriorato e “rattoppato”, sito in “un quasi paradiso terrestre” ha bisogno di essere riqualificato. Per l’ennesima volta, i consiglieri della VI Circoscrizione Giuseppe Sanò e Antonio Lambraio avanzano richiesta agli assessori con delega alla cultura Federico Alagna e con delega al patrimonio Sebastiano Pino per conoscenza al Presidente della Pro Loco Capo Peloro Domenico Cutugno e al Presidente della VI Circoscrizione Orazio Laganà di volersi fare parte attiva per il recupero dell’area demaniale denominata Lanternino.
Ancora una volta, gli esponenti di quartiere si appellano all’istituzione che più di tutte dovrebbe tutelare il proprio territorio ed i monumenti ad esso collegati, l’Amministrazione Comunale.
Gli scriventi, non ritengono più possibile procrastinare gli interventi necessari alla riconsegna alla popolazione, di uno dei luoghi simbolo della città di Messina.
Il 28 gennaio del 2010, grazie al provvidenziale interessamento del Professore Vincenzo Caruso, direttore del museo storico Forte Cavalli, dell’allora Capitano di Vascello Nunzio Martello, Comandante della Capitaneria di Porto, dell’Architetto Rocco Scimone, Soprintendente ai BB. CC. AA. e dell’ex Assessore alle Politiche del Mare, Professore Pippo Isgrò, venivano riportati alla luce tre antichi cannoni navali la cui datazione si colloca a cavallo tra il XVII e il XVIII.
Il patrimonio storico appena recuperato veniva trasportato all’Arsenale Militare di Messina, dove ad attenderlo vi erano le maestranze dirette dall’ingegner Gian Francesco Cremonini.
Oggi, i tre cannoni, perfettamente restaurati, sono custoditi dalla Marina Militare presso le sale del Forte San Salvatore in attesa di un mecenatesco intervento che li riconduca al luogo del recupero, il Lanternino di Capo Peloro. “Dunque, sono facilmente intuibili – affermano Sanò e Lambraio – le motivazioni del nostro continuo tentativo di coinvolgere l’Amministrazione Comunale”.
I consiglieri ritengono che con l’opportuna ricollocazione degli antichi cannoni si possano raggiungere molteplici obiettivi. Sicuramente, tra gli obiettivi con il più alto valore per la città di Messina e per il borgo marinaro di Torre Faro, riteniamo primeggi il recupero e la salvaguardia di un pezzo di storia che altrimenti verrebbe dimenticata. Infine, la piazza riconsegnata alla cittadinanza, finalmente, verrebbe riutilizzata come punto di aggregazione e sottratta una volta per tutte al degrado.
“Siamo certi, che un luogo così riqualificato ed impreziosito da importanti reperti storici, possa essere utilizzato anche dalla Pro Loco Capo Peloro, associazione che da tre anni s’impegna fattivamente nella tutela e nella valorizzazione del territorio della Riserva Naturale di Capo Peloro, per promuovere attivamente un turismo di qualità”.
Ed è per tale motivo che, si richiede la collaborazione di tutti gli stakeholder affinché si possano trovare le risorse per dar seguito alla riqualificazione del Lanternino, considerando anche come ultima ipotesi il ricorso al moderno sistema di finanziamento denominato crowfunding.