Asm di Taormina, i conti tornano ed ora si pensa in grande

Redazione

Asm di Taormina, i conti tornano ed ora si pensa in grande

venerdì 01 Settembre 2017 - 10:51

Asm chiude il momento clou della stagione turistica con una stratosferica disponibilità di cassa da 2 milioni 153mila euro. Questo non significa che tanti sono stati gli incassi nel periodo appena trascorso, ma che negli anni della gestione del commissario liquidatore, Agostino Pappalardo, si è operato all’insegna dell’assoluto rigore che ha condotto ad un risultato sorprendente. Era il lontano 2014, quando si insediò Pappalardo.
Allora si aveva una disponibilità di cassa di appena tremila euro. Si trattava di una somma effimera perché la esigua cifra rappresentava solo il residuo del fido bancario da un milione 250mila euro mediante il quale si lavorava con alti e bassi. Adesso i soldi sono “cash” e si ha anche a disposizione il fido. Frutto questo di una gestione che è stata molto contestata e lo è ancora, ma che poi, dal punto di vista dei soldi in tasca ha condotto ad avere a disposizione un tesoro in contanti che farebbe invidia anche alle aziende più blasonate.
Per non parlare poi che, stando alle indiscrezioni, mancano all’appello circa 800mila euro che il Comune, nel rapporto dare avere con Asm, dovrebbe versare alla principale azienda cittadina.
Questa, come è noto, gestisce la funivia da un milione di passaggi all’anno, il servizio trasporti, i parcheggi Lumbi e Porta Catania da un milione di vetture e bus ed inoltre anche l’acquedotto e l’illuminazione pubblica. Insomma una macchina organizzativa importante che, però, da tempo aveva casse asfittiche.
Con una doppia cifra milionaria in mano si potrebbe pensare ai grandi progetti come quello di acquistare l’area del parcheggio della stazione ferroviaria di Villagonia oppure la realizzazione delle scale mobili di collegamento al centro storico del parcheggio Lumbi. Tutti sogni nel cassetto di una municipalizzata che, qualora Pappalardo, nelle vesti di comandante dei Vigili urbani, fosse trasferito a Reggio Calabria, rimarrebbe senza una guida che ha, stando i risultati, gestito secondo la concezione del buon padre di famiglia.
Mauro Romano