Mentre il Ministro dei Trasporti Delrio potrebbe pronunciare a metà settembre la frase “Ai posti di partenza” per la comparsa dei cantieri nella piattaforma logistica di Tremestieri, pare che l’Ingegnere Capo del Genio Civile, Leonardo Santoro, stia tornando sui suoi passi sul rapporto positivo per l’avvio dell’ampliamento. Secondo le ultime novità dei giorni scorsi, il dirigente ha classificato il terreno su cui realizzare i lavori “non idoneo”, sollevando l’ipotesi di rischi sismici ed idrogeologici. A gridare l’allarme il Segretario Regionale della Fast Confsal Sicilia, Nino Di Mento che aggiunge: “Siamo certi che l’Ingegnere Capo sarà al corrente del fatto che il progetto dell’infrastruttura ha acquisito tutti i pareri favorevoli possibili, anche quelli che, non solo a nostro avviso, non servivano, compreso quello dello stesso Genio Civile. Non è nostra intenzione entrare in polemica con nessuno ed abbiamo sempre mostrato un altissimo rispetto delle istituzioni e dei loro rappresentanti ma non ci siamo mai tirati indietro dinnanzi al confronto”.
Un mese basilare ed intenso quindi quello di settembre che si accinge all’estensione dei servizi portuali sulla zona sud del Peloritano. “Dichiarazioni ‘fuori stagione’ – prosegue la nota – poiché l’idoneità del sito, semmai, doveva essere messa in discussione all’origine dell’opera o della stessa progettazione pluridecennale, non oggi alla vigilia dell’apertura dei cantieri di un’importante opera strategica ed indispensabile per Messina, come il Porto di Tremestieri”.
Che Messina è considerata ad alto rischio sismico già lo si sapeva da tempo ma altrettante opere sono state costruite prima del porto di Tremestieri, come la linea ferroviaria o l’autostrada Messina – Catania, oltre a scuole, palazzi, ponti, stazioni di servizio, condutture ecc., eppure non ci pare che sia stato posto lo stesso problema, ne si sia, ad oggi, provveduto in tal senso con opere compensative di messa in sicurezza in caso di eventi sismici.
Le opere costosissime, a cui fa riferimento l’ingegnere Santoro, per la messa in sicurezza dei siti interessati al rischio di liquefazione dei terreni in caso di terremoto, sono poca cosa in confronto all’importante obiettivo che la città di Messina si appresta a raggiungere, dopo anni di schiavitù dal passaggio dei Tir e dei flussi di sbarco e imbarco per e dalla Sicilia in transito dal centro città, senza dimenticare il prezzo altissimo pagato in termini di vite umane immolate.
C’è di più. Il fronte per la 16ma Autorità Portuale di Sistema dell’Area Integrata dello Stretto si muove senza tregua con l’idea di costituire un’unica forza comune con i porti di Messina, Tremestieri, Milazzo, Reggio Calabria e Villa San Giovanni. Le Federazioni di Fast Confsal Sicilia e Calabria e l’Ugl hanno toccato quota delle 2000 con la petizione popolare avviata lo scorso 2 agosto e sponsorizzano le iniziative per la raccolta firme.
“Un bel risultato tenuto conto della calma piatta di ferie estive – commentano le Organizzazioni sindacali – ed annunciano altri appuntamenti di presidio che saranno istituiti a settembre in un tour nei centri di pertinenza, per incrementare e sensibilizzare al massimo la raccolta, poiché si è puntato fin dall’inizio ad una grande meta popolare. L’ingradimento del porto di Tremestieri porterà solo benefici in termini economici, ambientali e occupazionali, tre tra le piaghe più massicce di questa depressa città”.
Tutto ciò, oggi dopo tanti anni di progettazione, non può assolutamente vacillare.