La nuova società di scopo di Palazzo Zanca dovrà semplicemente sottostare alla previsione della Legge Regionale, così come fatto dal Comune di Messina stesso che, in ottemperanza alla legge regionale, ha presentato nel 2014 al Dipartimento Regionale dei Rifiuti un Piano di intervento (ARO) per la gestione del servizio di Igiene Ambientale della città, successivamente approvato nel 2015 con apposito decreto regionale.
Fit Cisl Sicilia e Uil Trasporti Sicilia si divincolano, in questo modo, dalle dichiarazioni che lasciano l’amaro in bocca pronunciate da chi deve salvare la partecipata ovvero l’Amministratore unico della MessinaServizi Bene Comune, Beniamino Ginatempo.
“Le leggi vanno semplicemente applicate, troppo spesso sono sottoposte a famigerati pareri per giustificare atti illegittimi – aggiungono -. Dopo le affermazioni dei giorni scorsi di un rappresentante delle istituzioni, ci riferiamo all’assessore Ialacqua, anche quelle dell’Amministratore dell’azienda pubblica vanno nella direzione che le leggi non è necessario che siano applicate, nel caso specifico basta commissionare un parere i cui esiti “hanno certamente in diritto la preminenza sulla legge”.
Così, i Segretari Regionali, Dionisio Giordano della Fit Cisl e Pietro Caleca della Uil Trasporti, provano a far chiarezza sulla vicenda del transito dei lavoratori attualmente dipendenti dell’AtoMe3 e della Società Messinambiente, precisando innanzitutto che il cerino non è certamente nelle mani della Messina Servizi Bene Comune.
“E’ chiaro che il Comune di Messina ha utilizzato e si è attenuto alla Legge Regionale di riferimento – rimarcano i due segretari -. Sia chiaro a tutti che solamente grazie a ciò i lavoratori di ATOME3 e Messinambiente hanno acquisito il diritto al transito alla SRR per essere poi immediatamente utilizzati dal soggetto gestore del servizio e quindi la certezza del mantenimento dei livelli occupazionali che è l’interesse primario di queste OO.SS.”.
E sul “pasticcio o la serie di cose che rendono la legge regionale inapplicabile” così come dichiarato dall’Amministratore Unico Ginatempo, Giordano e Caleca precisano che i pasticci sono creati da coloro i quali non rispettando la legge evidentemente provano a tutelare altri interessi e sulla dichiarata inapplicabilità della legge si limitano a ricordare che se pur in ritardo in Sicilia si sta assistendo al transito dei lavoratori in alcune Srr, nella provincia di Palermo, nella provincia di Catania, di Agrigento ed anche in provincia di Messina.
Relativamente alle riflessioni dell’Amministratore Unico sugli eventuali “disturbatori” di una commessa da € 300.000.000,00 in 9 anni, i due segretari commentano, si applichi la Legge Regionale con il transito immediato dei lavoratori alla Srr prima e alla Società di scopo subito dopo, altrimenti il segnale è che chi tende a mettere in campo azioni alternative alle vigenti norme potrebbe essere indicato egli stesso come il disturbatore.
Per quanto riguarda le elezioni per le Rsu sindacali di ottobre invitano il dott. Ginatempo a non offendere l’intelligenza dei lavoratori ed a provare a restare ad un livello elevato della discussione e proprio perché Messinambiente è a fortissimo rischio fallimento e certamente non per colpa dei lavoratori, l’applicazione della legge regionale con il transito alla Srr prima e l’utilizzo nella società di gestione dopo darebbe maggiore tutela e garanzia sul mantenimento dei livelli occupazionali; come dire, aggiungono i due segretari e fatti i debiti scongiuri, laddove il managment della nuova società di scopo dovesse ripresentare la stessa incapacità fallimentare di chi ha amministrato MessinAmbiente almeno i lavoratori avrebbero la certezza di essere salvi essendo comunque alle dipendenze della Srr.
“Si rispetti la legge regionale, è di maggior tutela e garanzia per i lavoratori, impone comunque dopo il transito alla Srr l’utilizzo degli stessi da parte di Messina Servizi Bene Comune, evita i contenziosi legali che certamente il transito dei lavoratori con procedure difforme dalla legge determinerebbero, elimina il rischio di far dichiarare illegittimo e nullo il passaggio dei lavoratori”.
Giordano e Caleca concludono esortando il Commissario di nomina Regionale ad applicare i poteri allo stesso conferiti dalle ordinanze e quindi ad effettuare il transito subito dei lavoratori nella Srr e immediatamente dopo nella Messina Servi Bene Comune, così come richiesto dal Comune di Messina e come approvato dall’Assessorato Regionale Energia e Servizi nel pieno rispetto della legge.