Calcio, caro Sciotto non ci faccia rimpiangere Di Mascio

Redazione

Calcio, caro Sciotto non ci faccia rimpiangere Di Mascio

lunedì 11 Settembre 2017 - 11:03

Le due sconfitte e i problemi che attanagliano una società giovane con a capo un presidente che si arroga il diritto di fare tutto, hanno contribuito ad alimentare un clima di costernazione fra i tifosi del Messina.
Se Pietro Sciotto leggesse i commenti apparsi sui Social capirebbe che la sua avventura alla guida del Messina (non il Gualtieri Sicaminò), è iniziata malissimo. Peggio di quello che i pessimisti potessero pensare.
Poiché siamo ancora all’inizio e considerato che come al solito le “penne” messinesi stanno in coperta, è giusto sottolineare che la rotta non è quella giusta. Le “lune di miele” giornalistiche non fanno il bene del Messina, la storia pare si stia ripetendo.
Evocare il “buonismo” manifestato nei confronti di Franco Proto deve servire da monito per tutti. Il Messina che perde le prime due partite di campionato non può lasciare dormire sonni tranquilli a nessuno, anche perché l’allenatore Antonio Venuto ha rilasciato dichiarazioni che devono fare riflettere.
Il tecnico s’è limitato a dire che manca grinta ed amalgama, ma sottintende che manca di tutto: dai calciatori ad una società strutturata.
Pietro Sciotto quando ha deciso di tuffarsi un questa avventura sapeva benissimo a cosa andava incontro e se l’ha fatto vuol dire che ci credeva. Tuttavia, la conduzione di una società calcistica come il Messina non può essere improntata a mero provincialismo, dove il presidente ricopre molteplici ruoli.
Pietro Sciotto deve comprendere che è il presidente del Messina e come tale deve rispondere ad una città ed una tifoseria (cosa ben più importante), che ha saggiato la serie A e, nella buona e nella cattiva sorte, ha navigato fra i professionisti.
Dopo il fallimento dell’Acr e i buoni propositi di Sciotto sembravano essere stati archiviati i tempi bui di Di Mascio e Santarelli. Invece, vista l’organizzazione societaria e i risultati sembra che quei tempi siano ritornati.
Ma siamo ancora all’inizio e siamo certi che il comandante riuscirà a cambiare rotta per il bene della piazza ancora oggi umiliata.

Davide Gambale