“Le autorità portuali di Messina e Gioia Tauro devono avere una rappresentanza territoriale negli organi decisionali della nuova autorità di sistema che sia proporzionale alle rispettive dimensioni, valutate sia in termini di bilancio che di effettive capacità e potenzialità economiche. A distanza di mesi dalla riforma mancano norme di riferimento certe in questa direzione e, comprensibilmente, cresce la diffidenza verso la riforma. Il Ministro deve porre rimedio in tempi brevi se non vuole che si finisca in un insuperabile stallo”. Così il vice presidente della Commissione trasporti della Camera dei deputati, Vincenzo Garofalo che ha presentato una interrogazione parlamentare al ministro delle infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio.
“Tra le ipotesi di accorpamento ho ritenuto e ritengo quello di Messina con Gioia Tauro il più sensato e conforme alla filosofia della riforma che è quella di mettere insieme autorità portuali tra loro complementari in termini di competenze ed eccellenze, ma occorrono garanzie che rassicurino sulla possibilità reale e non solo ipotetica di ciascuna autorità di continuare a sviluppare il proprio core business, sebbene in una logica sinergica.
Gioia Tauro è il primo porto italiano per container mentre il core business di Messina e Milazzo è rappresentato da crociere, traghetti trasporto passeggeri a corto raggio, autostrade del mare e cantieristica.
Messina ha un polo nel settore della costruzione e manutenzione e Milazzo un polo petrolchimico. Messina, Milazzo e Gioia Tauro, completano il quadro delle competenze che ogni sistema portuale interregionale dovrebbe avere e, cosa di non poco conto, creano una forte realtà di sistema nel centro sud capace di affiancarsi alle realtà già esistenti a nord est e a nord ovest e, dunque, di completare ed equilibrare l’offerta del nostro Paese.
Ma pur essendo sulla carta una riforma a mio avviso auspicabile non può lasciare al caso le modalità della sua concreta attuazione. Regole quali le modalità di scelta del presidente e del segretario generale dell’Autorità di sistema portuale, ad esempio o il numero dei componenti del comitato di gestione per ciascuna regione, non possono essere declassate a questioni di mero interesse locale perché sono fondamentali per le scelte strategiche future.
Solo se avremo garanzie in merito al ruolo che Messina avrà in ogni organo decisionale della nuova autorità di sistema si potrà sbloccare lo stallo delle nomine.
Senza regole certe che garantiscano un leale bilanciamento degli interessi delle parti in gioco la riforma fallirà il suo intento, ovvero di essere uno strumento concreto di rilancio dell’economia della portualità italiana”.
Nell’interrogazione Garofalo ha chiesto al ministro di dare notizie in merito alla ventilata ma mai confermata proroga dell’autonomia dell’AP di Messina fino al 31 dicembre prossimo che era stata chiesta per consentire di verificare le reali condizioni economiche dell’Ap di Gioia Tauro.