Da cartellone propagandistico è “Scandalosamente onesto” e si muove da intellettuale di Sinistra con la sua verve da sceneggiatore, scrittore e giornalista tra la “Sfida gentile” del suo diretto rivale Micari, quella di “Diventerà bellissima” del pluricandidato Musumeci e quella del “No ai vitalizi” con lo slogan “Scegliete il futuro” di Cancelleri per il M5S.
“Anche nella provincia di Messina, ho trovato tanti siciliani liberi, stanchi di essere considerati pedine di scambio”. Così, il competitor per la guida di Palazzo d’Orleans, Claudio Fava che, oggi pomeriggio, all’ex Chiesa di Santa Maria Alemanna, si è confrontato con numerosi esponenti del terzo settore. Oggi, ha incontrato parecchi operatori del mondo dell’associazionismo e del volontariato. L’esperto di cinema che è stato additato come personaggio “pescato nelle patatine”, relativamente ai recenti sondaggi che lo darebbero in testa rispetto a Micari, affronta le problematiche del territorio con schiettezza e condivisione con il motto “Cento passi per la Sicilia”, dalla sua famosa sceneggiatura del film di Marco Tullio Giordana.
A Barcellona Pozzo di Gotto, è stato ospitato dal movimento Città Aperta. A Capo Milazzo, ha visitato il sito di Gigliopoli, la struttura socio-educativa presso i locali e i terreni della Fondazione Lucifero. E stasera a Santa Teresa di Riva, a piazza Municipio. “Il voto non è un baratto di favori e non lo è neanche e soprattutto, per chi ha deciso di dedicare la propria vita agli altri. Il voto a ‘Cento Passi’ è l’unico vero voto utile, l’unico voto libero”.
“Forse perché una vittoria della destra siciliana, una destra d’affari berlusconiana, prevedibile e collaudata, per taluni è un pedaggio meno pesante che l’affermazione di un candidato che non ha alle spalle ceto politico e politburi romani. Forse scoprire che esiste ancora (in Sicilia e in Italia) un voto libero, d’opinione e non d’abitudine, non è per tutti una buona notizia. Magari lasciare le cose come stanno sembra la via meno sdrucciolevole: pensate che complicazione a Roma se in Sicilia riuscissimo a dimostrare che si può vincere senza riempire le liste e i comizi con gli assessori di Cuffaro, Lombardo e Crocetta! Pensate quante spiegazioni da dare, quante verità da rivedere, quanti ironie da ripensare…”
“E a me viene da farmi una domanda: non è che il livore di certi editoriali dipenda anche da certe nostre pignole sottolineature? Non è che, in fondo, qualcuno preferisce i candidati presidenti che vanno a rendere omaggio a Ciancio e agli altri potenti dell’isola (e della nazione), senza star lì a rimestare obiezioni di coscienza? Su, Fava, un po’ di leggerezza, in fondo siamo tutti sulla stessa barca…O no?”