Ha dovuto attendere quasi nove anni Gabriele Delia, chirurgo del Policlinico, per vedere riconosciuta la propria innocenza. I Giudici della Corte di appello (Presidente Sicuro, a latere Blatti ed Orlando) accogliendo l’appello proposto dai difensori del medico, hanno ribaltato il giudizio di condanna di primo grado alla pena di sei mesi di reclusione ed al risarcimento del danno, con riconoscimento di una provvisionale di 50000,00 euro, pronunciando sentenza ampiamente assolutoria per insussistenza del fatto.
Il medico, in servizio presso il reparto di chirurgia plastica del policlinico universitario di Messina, era accusato di lesioni personali colpose ai danni di un bimbo di poco più di due anni giunto alla sua osservazione – precisano i difensori, gli avvocati Carmelo Torre e Nino Favazzo – perché affetto da una patologia la cui risoluzione richiedeva l’intervento chirurgico.
Nonostante la specifica indicazione all’intervento e la sua esecuzione secondo le regole dell’ars medica, l’insorgenza di una recidiva aveva determinato i genitori qdel piccolo paziente a ricorrere ad altra struttura sanitaria ed a presentare la denuncia da cui l’indagine ed il processo hanno preso le mosse. Le ragioni del chirurgo e la tesi difensiva sono state finalmente riconosciute da Giudici di secondo grado, che, con la sentenza di assoluzione, hanno anche revocato le statuizioni civili.”