“Ma cosa stiamo scoprendo l’acqua calda? Del costone pericoloso che riguarda il percorso della funivia si parla da anni, basta guardare le segnalazioni che partono anni addietro da parte dell’ex dirigenza di Asm. Eppure da quel tempo non è stato fatto nulla di concreto”. Lo sfogo è dell’ex sindaco della cittadina turistica, Eugenio Longo, una sorta di Treccani vivente delle vicende della “Perla dello Jonio”.
Oggi la preoccupazione è alle stelle perché si cerca di evitare che la stazione della funivia di Mazzarò venga nuovamente danneggiata, come accadde nel settembre di due anni fa, da una frana di acqua mista a fango.
Sono in corso accertamenti da parte dell’Ufficio tecnico e degli agenti municipali su alcuni lavori di sistemazione fognaria effettuati da privati. Si sta parlando dei terreni che sovrastano la funivia che partono dalla piscina comunale e vanno verso valle. Il timore è che funivia e piazzale possano essere investiti, ancora una volta, da un’impressionante colata di detriti.
Mauro Romano